Trama
Oxford, Biblioteca di Bodlean, 2007. Elizabeth Staveley non crede ai suoi occhi quando, tra le pagine di un antico libro di astronomia, scopre il frammento di una pergamena vecchia di quattrocento anni. Ha il colore dell'ambra ed è fragile come una foglia d'autunno. Racconta una storia proibita. Una storia rimasta nascosta per secoli che conduce nei quartieri segreti di Istanbul... Costantinopoli (antica Istanbul), 1599. Inglesi, francesi e veneziani competono tra di loro per rafforzare le relazioni diplomatiche e commerciali con il nuovo sultano dell'impero ottomano, Paul Pindar è un ricco mercante, in missione a Costantinopoli per conto della Regina d'Inghilterra. Ha il compito di portare al sultano un magnifico regalo, uno splendido orologio musicale. Ma mentre procedono i negoziati, la sua attenzione viene attirata da una voce sempre più insistente...
Recensione
"Il giardino della favorite" ha indubbiamente una storia molto originale e questo, a mio avviso, è il vero punto di forza dell'intero romanzo. Solo che la trama scritta sul retro del libro svia alla grande, nel senso che tutto quello che viene descritto nella sinossi non viene poi raccontato effettivamente perchè è già successo e il romanzo si concentra su quello che avviene dopo. Il problema è che semplicemente non succede nulla. Siamo nel 1599 e il protagonista, l'affascinante mercante inglese Paul Pindar, si ritrova a Costantinopoli come segretario dell'ambasciatore inglese, qui scopre che nell'Harem del sultano vive anche Celia, la sua promessa sposa creduta morta durante un naufragio. La storia, come dicevo è davvero intrigante e originale ma le vicende non si schiodano di un millimetro da questa mio piccolo sunto. La narrazione gira in tondo senza che accadano avvenimenti di grande importanza.
Un altro pregio, ma in questo caso fino a un certo punto, è sicuramente la narrazione doppia: una ambientata nel 1599 e l'altra ai giorni d'oggi con protagonista Elizabeth che, dopo aver trovato una misteriosa lettera all'interno di un libro, si reca a Istanbul per scoprire quello che successe quattro secoli prima. Il problema di questo secondo spazio temporale è che qui la narrazione si concentra più sugli intrallazzi amorosi della protagonista piuttosto che sulle sue ricerche e sinceramente ai fini della storia non c'entrano davvero nulla.
La Hickman scrive indubbiamente molto bene ma a mio parere pecca anche di molto di freddezza sia per quanto riguarda la descrizione dei personaggi che nel modo in cui li fa agire. Non sono riuscita ad affezionarmi a loro forse perchè nessuno, a parte forse la Valide (la madre del sultano), mi ha davvero trasmesso qualcosa.
"Il giardino delle favorite" è consigliato a chi vuole una descrizione dettagliata e vivida di come potesse essere l'harem di un sultano con tutti i suoi intrighi, segreti e giochi di potere, e a chi riesce a chiudere un occhio per quanto riguarda la scarsezza dei fatti raccontati perchè si accontenta unicamente di assaporare l'intrigante atmosfera turca.
Giudizio:
Trama
Venezia 1604. Una gondola fende l’acqua nera come il petrolio. La lanterna dell’imbarcazione illumina fiocamente il volto pensieroso di Paul Pindar, mercante dell’onorevole Compagnia del Levante. L’uomo si trova ormai a Venezia da diversi mesi e consuma le sue notti e il suo denaro tra gioco d’azzardo e cortigiane. Ma niente riesce a fargli dimenticare Celia, la sua promessa sposa, rapita dai turchi per la sua pelle di luna e i biondi capelli. La sua bellezza l’ha resa una delle favorite del sultano. Ma ora il suo destino è sconosciuto. Nessuno sa se sia ancora rinchiusa tra i cancelli dorati dell’harem di Costantinopoli, un mondo proibito e impenetrabile, o se sia scomparsa per sempre. Eppure, proprio quando Paul ha quasi perso la speranza di rincontrarla, ecco che fra le calli veneziane inizia a serpeggiare una voce sempre più insistente. Si dice che in città sia nascosta una misteriosa pietra, “L’Azzurro” del sultano, un diamante blu dal valore inestimabile appartenuto al sovrano di Costantinopoli. Pindar non ha dubbi: deve impossessarsene a tutti i costi. E’ convinto che il gioiello lo ricondurrà in qualche modo a celia. Ma la strada è irta di pericoli. Perché molti altri sono disposti a uccidere pur di averlo. L’unica in grado di aiutarlo è Annetta, una monaca che si trovain un convento di clausura nella laguna veneziana. Il suo è un passato oscuro, indissolubilmente legato al’harem. Pindar deve incontrarla e parlarle, almeno una volta. Niente è come sembra tra gli intricati corridoi del convento e dietro le grate delle celle monacali, che nascondono pericoli, rame silenziose e lotte di potere. E mentre l’ossessione del mercante per il misterioso diamante aumenta sempre più, diventa chiaro che ci sono altre forze segrete in gioco. Il diamante è reale o si tratta solo di un tranello per trascinarlo verso la rovina?
Recensione
"Il diamante dell'harem" è il seguito di "Il giardino delle favorite" rispetto al quale è possibile notare una salto di qualità non indifferente. Intanto viene abbandonata la narrazione doppia per concentrarsi invece sulle vicende del passato ambientate cinque anni dopo rispetto al primo libro. Abbiamo poi uno spostamento importante della location: dall'harem e dai profumi di Costantinopoli alla magica Venezia e ai suoi canali. E infine abbiamo finalmente più dinamicità, più fatti, più avvenimenti e i personaggi acquistano una dimensione a tutto tondo, diventano decisamente più umani.
Tra i canali veneziani, cortigiane, lusso e soldi ritroviamo il fascinoso commerciante Paul Pindar che di ritorno da Costantinopoli si è dato al gioco e al bere per riuscire, invano, a dimenticare Celia, il suo amore perduto nell'harem del sultano turco, per il quale ha sviluppato una sorta di perpetua malinconia e di rovinosa ossessione. A differenza del primo libro qui l'attenzione ci concentra anche su personaggi che prima avevano una parte piuttosto secondaria: prima di tutto John Carew, affascinante servo e spia di Paul e, a tempo perso, anche "fornicatore" e libertino a cui piacciono molto le suore, e Annetta, suora in un convento veneziano che per alcuni anni è stata compagna di sventura di Celia nell'harem turco e che nasconde un terribile segreto legato al diamante posseduto dalla Valide, la madre del sultano. Tanti i personaggi, tante le storie che si intrecciano tra loro ma tutte ugualmente interessanti.
Non so se è stato il cambio di ambientazione che è più congeniale ai miei gusti, forse l'alone di mistero che percorre l'intero romanzo per quello che è realmente accaduto a Celia (e che si scopre solo nelle ultimissime pagine) ma "Il diamante dell'harem" mi è piaciuto davvero molto. Peccato solo per la fine, frettolosa, che ti lascia a bocca asciutta forse preannunciando un seguito.
Giudizio:
saranno sicuramente miei!
RispondiEliminasoprattutto il secondo!
belle reccensioni....
Leila
ho letto il giardino delle favorite e concordo pienamente con il tuo giudizio, azzeccatissimo!!
RispondiEliminail diamante dell'harem lo leggerò tra qlc giorno nn vedo l'ora!!
Già non mi attiravano per niente dopo la tua bella recensione ancora di più. Grazie per avermi fatto risparmiare dei soldi.
RispondiEliminaio ho letto il primo carino ma non tanto da farmi comprare il seguito puo' darsi quando esce in edizione economica
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