Visualizzazione post con etichetta Recensioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Recensioni. Mostra tutti i post

martedì 6 novembre 2012

Recensione: "Le parole del nostro destino" di Beatriz Williams

Titolo: Le parole del nostro destino
Autore: Beatriz Williams
Editore: Nord
Pagine: 464
Prezzo: 17.60€
Data di uscita: 6/09/2012
Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c’è il capitano Julian Ashford, l’uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate… New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l’aspettasse da sempre, come se l’amasse da sempre. Ricambiare quell’amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso. Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più... Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s’intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate…
Recensione
Quante volte capita di trovare scritto "Un amore che sfida il tempo e lo spazio" sulla copertina o nella trama di un libro? La risposta è: molte. Ma mai come per Le parole del nostro destino risulta essere una frase perfettamente calzante. Sì perchè il romanzo di Beatriz Williams non si dipana unicamente tra due epoche diverse, ma, con un pizzico di paranormale, fa sì che i protagonisti possano realmente viaggiare nel tempo. Adoro questo tipo di storie, mi attraggono come una sorta di richiamo al quale non posso proprio fare a meno di rispondere! Peccato, però, che una bella copertina e una trama favolosa spesso nascondano ben altro. Le parole del nostro destino è un romanzo che avrebbe potuto avere il giusto successo qualche anno fa, anzi, che dico, qualche mese fa. Se, infatti, il suo punto di forza nell'intramontabile tema dell'amore impossibile, bene o male, intriga il lettore e lo incita a proseguire la lettura, è però vero che il romanzo della Williams ha più di un'affinità nei confronti delle ormai famosamente amate od odiate 50 sfumature, anche se in questo caso (e per fortuna) manca la massiccia componente erotica. Non so se si tratti di una somiglianza voluta o semplicemente di una coincidenza ma vi garantisco che leggere un romanzo con la costante sensazione di deja-vu non è mai un bene per il libro in questione. Si ci ritrova, senza volerlo, a fare paragoni e a chiedersi: chi ha copiato chi?
La storia parte con un prologo ambientato nel 1916 che promette risvolti interessanti e instilla curiosità, dopo il quale la narrazione si svolge alternativamente nel passato e soprattutto nel presente dove facciamo la conoscenza dei due protagonisti. Da una parte abbiamo il solito miliardario bellissimo, favoloso, complessato e inspiegabilmente single, dall'altra la giovane di belle speranze che cerca di trovare il suo spazio nel mondo del lavoro e sogna il grande amore. I due si incontrano e la scintilla scatta a prima vista o quasi. A quel punto: limousine, gite romantiche, litigi spassionati e frasi del tipo: "Non capisco come fai ad amare una come me", "Voglio farcela da sola, non ho bisogno di tuoi soldi", "Ti controllo in modo ossessivo ma solo perchè voglio proteggerti" e via di questo passo, letteralmente si sprecano. Diciamo che questa visione dell'uomo ricco, bellissimo e francamente inesistente nel mondo reale dopo un po' perde il suo fascino, soprattutto con la lettura di una James (autrice della 50 sfumature) alle spalle. Con questo non voglio assolutamente sconsigliare Le parole del nostro destino perchè, scevri da fastidiosi paragoni, credo che il romanzo abbia davvero un'ottima storia che potrebbe appassionare gli amanti del genere. Il problema vero è che il libro della Williams parte da un'idea carina e originale ma si concentra in maniera eccessiva nel rapporto sdolcinato tra i due protagonisti perdendo di vista quello che avrebbe potuto dare quel quid in più alla narrazione: l'elemento soprannaturale che, più presente nel finale, non è però sufficiente a risollevare un libro dalle grandi potenzialità sprecate in tante situazioni di già letto che risultano, a lunga andare, pesanti e ripetitive. Peccato!
Consigliato alle romantiche, a chi crede nel destino,e a chi non si stanca mai dell'uomo perfetto e dell'eroe senza macchia pieno di fascino (e di soldi).

Giudizio: ★★

domenica 23 settembre 2012

Recensione in breve: "Enchanted" di Heather Dixon

Titolo: Enchanted
Autore: Heather Dixon
Editore: Sperling e Kupfer
Pagine: 320
Prezzo: 17.90€

Nel magico mondo di Eathesbury, Azalea è la maggiore di dodici sorelle e l'erede al trono. Quando la madre muore, le ragazze scoprono un passaggio segreto che porta, attraverso un bosco d'argento, a un grande salone dove possono dare sfogo alla loro grande passione, il ballo, contravvenendo al lutto strettissimo imposto dalla corte. Conoscono così il misterioso ma affascinante Keeper, che ogni notte intreccia con tutte una danza proibita e che sembra particolarmente attratto da Azalea. Ci vorrà del tempo prima che le sorelle si accorgano delle sue vere intenzioni...


Recensione

Se vi piacciono i cartoni della Disney, quelli vecchio stampo con principi e principesse, Enchanted potrebbe fare proprio al caso vostro! Primo ed autoconclusivo romanzo dell'autrice americana Heather Dixon, si tratta esattamente del racconto su carta di un classico cartone con tanto di principesse, pretendenti, feroci nemici, nobili gesta e luoghi incantati, il tutto arricchito dai numerosi balli e dalla descrizione di svariate figure di danza, tema centrale nel libro. Seguendo la scia del periodo che vede le rivisitazioni delle fiabe andare per la maggiore, basti pensare a Once Upon a Time o a Biancaneve e il Cacciatore per citare i più recenti, il romanzo della Dixon non riesce però ad essere niente più che una discreta fiaba e nulla di più. Si rivela, infatti, la tipica storia impregnata di magia, ricca di buoni sentimenti e romanticismo, una lettura leggera e spensierata, a tratti anche fin troppo infantile e noiosa, che, a dispetto di quanto in realtà mi aspettassi all'inizio, non osa fino alla fine e non riesce ad essere originale come le premesse davano a intendere.
Consigliato a chi ama le storie semplici, senza troppe pretese e soprattutto a chi non può fare a meno del "C'era una volta...e vissero felici e contenti".

Giudizio: ★★★-

lunedì 27 agosto 2012

Recensione in breve: "Il giardino degli incontri segreti" di Lucinda Riley

Titolo: Il giardino degli incontri segreti
Autore: Lucinda Riley
Editore: Giunti
Collana: A
Pagine: 512
Prezzo: 9.90€
Da bambina Julia Forrester ha trascorso molte ore felici nell'incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di fiori. Quando un terribile incidente sconvolge la sua vita, Julia, ormai bella e affermata pianista, torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia, nella speranza che la aiutino a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, la tenuta di Wharton Park è stata rilevata dall'affascinante e ribelle Kit Crawford, che durante i lavori di ristrutturazione ha trovato un diario datato 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l'avanzare dell'inverno la tensione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia si rivolge alla nonna Elsie per scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche la vita di Julia.
Recensione
Era da diverso tempo che non mi capitava di leggere un romanzo così deludente dal punto di vista della storia e dei personaggi. Nonostante le premesse più che ottime, Il giardino degli incontri segreti si è rivelato essere ben al di sotto delle mie aspettative tanto che mi ci sono volute due lunghissime e interminabili settimane per finirlo. "Tutto quello che ogni donna vorrebbe trovare in una storia d'amore", così recita la bandella gialla allegata al libro, eppure io non ho trovato alcunché in questo romanzo, tanto meno la storia d'amore dei miei sogni. Chi cerca la favola romantica canonica, chi personaggi di carattere, chi un'ambientazione totalmente inglese, come preannuncia la trama a dir poco fuorviante, verrà irrimediabilmente deluso. La Riley, detto semplicemente, non sa raccontare o, almeno, lo fa disattendendo tutte le aspettative che di norma ci si crea iniziando un romanzo rosa. Ciò che alla fine traspare, pagina dopo pagina, è in realtà una tristezza e una malinconia di fondo che per quanto mi riguarda hanno pregiudicato buona parte della lettura. Consigliato a chi ama le atmosfere orientali e a chi non cerca e si aspetta la storia d'amore a tutti i costi.

Giudizio: ★★-

domenica 24 giugno 2012

Recensione: "Torn" di Amanda Hocking

Titolo: Torn - Ritorno al regno perduto
Autore: Amanda Hocking
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 300
Prezzo: 9.90€
Data di uscita: 21/06/2012
Da quando Wendy Everly ha scoperto la verità su di sé – essere una changeling scambiata alla nascita – sa che la sua vita è destinata a trasformarsi, ma ancora non immagina fino a che punto la spingeranno gli eventi. I Vittra, popolo nemico dei Trylle, non si fermeranno davanti a niente pur di sottrarre Wendy alla sua famiglia. Così, con una guerra sempre più imminente, l’unica speranza per Wendy di salvare il mondo dei Trylle è quella di imparare a usare i poteri di cui è dotata e di sposare un uomo che sia di stirpe nobile come lei. Ma questo significa abbandonare sia Finn, la sua affascinante guardia del corpo, che Loki, un principe Vittra per il quale prova un’attrazione sempre più irresistibile. Divisa tra i sentimenti e l’appartenenza alla sua gente, tra amore e dovere, Wendy è posta di fronte a una scelta delicata e rischiosissima, che potrebbe costarle la perdita della libertà.
Recensione

Ero rimasta un po' delusa da Switched, primo volume della trilogia Trylle di Amanda Hocking. Tanto scalpore e tanta attenzione mediatica mi erano sembrati a dir poco eccessivi per uno young adult carino ma decisamente tradizionale, per non dire banale dopo tanti romanzi dello stesso genere. Un libro da leggere più per la curiosità di capire come e perchè (anche se io ancora non l'ho capito) la Hocking sia riuscita a raggiungere un tale successo con l'autopubblicazione, che per il romanzo e la storia in sè.
Con Torn sono partita in modo diverso. Sapevo cosa aspettarmi e proprio per questo non ne sono rimasta delusa anche se tutta una serie di problemi, anzi difetti, che già avevo riscontrato nella lettura di Switched non me l'hanno fatto godere in pieno. Trovo la scrittura della Hocking estremamente infantile e questo rende una storia, dal grande potenziale, più adatta ad un pubblico molto molto giovane che uno romanzo per tutte le età. Non so se questo sia dovuto all'età dell'autrice ma meno superficialità in certi discorsi, situazioni e descrizioni avrebbe di certo giovato a rendere la trilogia più adatta a tutti gli appassionati di young adult. La protagonista, Wendy, avrà anche diciassette anni ma, tra un piagnucolare e l'altro, sembra averne dieci. Certo, il peso di essere una principessa erede al trono del popolo dei Trylle, ovvero una sorta di troll dalle fattezze umane dotati di poteri particolari (ma mai descritti in modo esaustivo), non è da poco e se a questo si aggiunge la scoperta dell'identità paterna, gli estenuanti addestramenti per gestire i propri poteri e l'attrazione impossibile per il cercatore Finn, capisco che si possa anche cadere in depressione, ma un po' di sana spina dorsale a volte farebbe davvero comodo! Una delle parti che avevo apprezzato di più in Switched era stata la storia d'amore tra Wendy e Finn, creata su "solide" basi di conoscenza e non frutto del solito e irritante colpo di fulmine. In Torn l'ho apprezzata ancora di più perchè non solo la Hocking inserisce un terzo incomodo ma, incredibilmente, quest'ultimo ruba la scena al precedente protagonista maschile divenendo lui il vero oggetto del desiderio della nostra eroina (e non solo). Mi sono subito affezionata all'affascinante Loki, un potente Markis appartenente ai Vittra, fazione in lotta contro i Trylle. Da fan di Finn che ero, mi sono così ritrovata ad aspettare ogni entrata in scena di Loki, un personaggio così ironico, pungente e disarmante nella sua sincerità che mi ha subito conquistata. Le sue battute con Wendy sono probabilmente il vero motore che mi ha trascinata nella lettura di Torn facendo sorvolare la mia attenzione su banalità varie, scene troppo veloci e discorsi al limite dell'imbarazzante.
In definitiva considero Torn un degno sequel, forse anche un pizzico meglio di Switched. Se avete apprezzato quest'ultimo (da leggere assolutamente per primo) vi piacerà anche questo secondo volume, in caso contrario sarebbe meglio dedicare tempo ed energie ad altri libri o generi. Quella della Hocking è una trilogia che punta sulla semplicità e l'immediatezza, non ha spunti troppo originali ma se si ha voglia di una lettura molto leggera e senza pretese e siete amanti di tutto quello che riguarda il piccolo popolo, allora Switched e Torn potrebbero fare al caso vostro.

Giudizio: ★★★

lunedì 18 giugno 2012

Recensione: "La grammatica dell'amore" di Rocìo Carmona

Titolo: La grammatica dell'amore
Autore: Rocìo Carmona
Editore: Fanucci
Pagine: 292
Prezzo: 14.00€
Irene ha appena conosciuto l'amore ma non è andata come sperava. Dopo il divorzio dei suoi è stata spedita a studiare in Inghilterra, ma invece di rimettersi in sesto, la ragazza ha sofferto la sua prima grande delusione. Quello che dovrebbe essere il sentimento più nobile al mondo, per lei è solo un miraggio, qualcosa di distante e incomprensibile. Ed è grazie al suo professore di inglese che intraprenderà un viaggio fondamentale, percorrendo chilometri e chilometri di parole che ridaranno il giusto peso a ciò che sente, disegnando per lei un cammino da vivere con l'intensità di un attimo perfetto e insostituibile. Perché, come le insegna il suo professore, la letteratura è vita e amore. E sarà un vero colpo di fulmine ciò che la trascinerà pagina dopo pagina. E attraverso la lettura di sette grandi capolavori della letteratura mondiale che la ragazza riuscirà a scrivere la propria personalissima grammatica dell'amore. Saranno le parole di Tolstoj, Austen, Màrquez e Murakami, fra gli altri, ad accompagnarla in questa esperienza vitale e memorabile.
Recensione
Delizioso. Credo non ci sia termine più adeguato per definire questo La grammatica dell'amore, romanzo YA dell'autrice spagnola Rocìo Carmona, che in poche ore di lettura mi ha conquistata e dilettata tra citazioni letterarie e musicali.
Possono alcuni tra i più famosi romanzi della letteratura far comprendere l'amore a una sedicenne con problemi di cuore? Sembrerebbe proprio di sì per la giovane Irene, una ragazza spagnola "spedita" in uno sperduto paesino della Cornovaglia a studiare dopo il divorzio dei genitori. Sarà una cocente delusione d'amore causata dal belloccio della classe a dare inizio a quella che diventerà una particolarissima educazione e formazione sentimentale attraverso la lettura di sette grandi opere di altrettanti grandi grandi scrittori che aiuteranno la nostra protagonista a capire il complicato funzionamento dell'amore, in tutte le sue sfumature. Fautore e insegnante di questa grammatica dell'amore è Peter, un'affascinante e romantico professore, dal doloroso passato, amante della letteratura che tra libri, discussioni letterarie e particolari incontri professore-alunna conquista in breve tempo il cuore di Irene (e delle lettrici!). Pian piano la giovane scopre tutti gli amori possibili: da quello ossessivo del giovane Werther a quello eterno dell'Amore ai tempi del colera, da quello delicatamente descritto da Murakami a quello contrastato da pregiudizi e orgoglio della Austen, da quello passionale provato da Anna Karenina per il conte Wrosky al coraggioso sentimento di Jane Eyre per il signor Rochestser, fino a quello non corrisposto raccontato da Sweing. Ogni tipo di amore sarà intensamente vissuto da Irene che farà, ad ogni lettura e critica successiva, un passo avanti nella scoperta di se stessa e di chi le sta intorno. E chissà che l'amore vero non sia proprio dietro l'angolo, in chi meno ci aspettiamo...
Leggero e scorrevole, La grammatica dell'amore nasconde in realtà un intento più alto oltre a quello di far trascorrere qualche ora sognante e romantica. E' un romanzo di formazione vera e proprio che piacerà alle lettrici più giovani, che avranno così anche l'occasione perfetta per scoprire sette imperdibili pietre miliari della letteratura, ma anche alle più adulte. Uniche pecche: avrei preferito maggiore spazio all'analisi delle sette opere e quel MARK Darcy (invece di Fitzwilliam) scritto per ben due volte non si può proprio leggere!

Giudizio: ★★★★

mercoledì 13 giugno 2012

Recensione: "Dreamless" di Josephine Angelini

Titolo: Dreamless-Nell'aldilà ogni notte è per sempre
Autore: Josephine Angelini
Editore: Giunti
Collana: Y
Pagine: 416
Prezzo: 14.90€
Helen è diventata la Discendente, la prescelta dagli dei. Ogni notte si addormenta nel suo letto e raggiunge l'aldilà dove affronta prove indicibili per trovare le Furie, liberarle dalla loro ira e rompere così il ciclo di faide tra le Case. Ogni mattina si risveglia, stanchissima e provata, costretta a cominciare una nuova giornata di allenamenti. È sempre più spossata e sofferente oltre che sola, dato che Lucas ora la tiene lontana. Helen è triste e profondamente sfiduciata, quando durante una delle sue discese agli inferi si imbatte in Orione, un semi-dio bello come il sole, capace di far tremare la terra e il suo cuore. Di notte si incontrano nell'Ade e di giorno si scambiano messaggi al cellulare. Lucas impazzisce di gelosia e in lui si scatenano poteri sconosciuti: adesso è in grado di controllare totalmente la luce e di rendersi invisibile. Divisa fra l'attrazione per il nuovo pretendente e l'amore impossibile per il cugino, Helen si ritroverà a sfidare i suoi limiti per il bene dell'umanità intera.
Recensione 

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora non si può dire che Josephine Angelini fosse propriamente partita con il verso giusto. Starcrossed, primo volume, uscito lo scorso anno, della trilogia YA mitologica dell'autrice americana, non mi aveva convinta del tutto. La causa principale erano state le tante, troppe similitudini con i personaggi, la storia e addirittura alcune scene di Twilight. Similitudini a mio parere lampanti che avevano sminuito la forza del romanzo, anche se il mio giudizio finale era comunque risultato positivo. Scorrevole, a tratti divertente, una storia carina e romantica al punto giusto, diciamo che, a parte le somiglianze con la Meyer, il romanzo mi aveva ben disposta a proseguire le avventure della pasticciona semidea Helen. In fondo una seconda chance la si concede a tutti. Verdetto: mai concessione fu più meritevole! Dreamless, che riprende esattamente da dove il primo libro si era concluso, dimostra finalmente il grande potenziale di questa trilogia. I tipici elementi da young adult classico quali scuola, amicizie e dinamiche adolescenziali lasciano spazio a quella che è la vera protagonista di questa trilogia: la mitologia. Se nel primo volume la presentazione dei personaggi e la storia romantica avevano, per così dire, fatto da padroni, in Dreamless l'argomento divino è assolutamente centrale: dei, semidei, creature terrificanti, poteri inimmaginabili, destini prefissati, viaggi nell'Aldilà, profezie, maledizioni...e chi più ne ha più ne metta!Un calderone di personaggi, azione e colpi di scena che piacerà sicuramente a chi ha amato il primo libro e anche a chi, come me, erano rimasti perplessi ma fiduciosi nelle potenzialità della saga.
Quello che ancora una volta non manca è il romanticismo. Dopo gli avvenimenti finali del primo volume, la situazione tra Helen e Lucas si fa sempre più tesa anche a causa dell'arrivo di un terzo incomodo, il bellissimo e potente semidio Orion che in breve e senza troppo sforzo dividerà in due il cuore della nostra volubile eroina. Io ai triangoli amorosi non riesco a dire di no, quindi ben venga la piega presa dalla storia.
Un bel pollice in su per Dreamless che propone una narrazione avvincente con idee davvero originali e congeniate. E' senza dubbio superiore a Stracrossed sotto tutti i punti di vista. Certo, ancora una volta la Angelini non è stata in grado di creare una storia davvero profonda con quel qualcosa in più che la contraddistingua troppo da altri young adult: la sua è una scrittura leggera, per certi versi superficiale e troppo semplice, come si può constatare dalla caratterizzazione estremamente sciocca della protagonista di Helen. In definitiva, però, si tratta di una perfetta lettura estiva. Il mio giudizio, un quattro stelline, risulterà forse, anzi lo è a tutti gli effetti, un pò troppo buonista ma ho voluto premiare lo sforzo dell'autrice di proporre esattamente il seguito che mi ero augurata di leggere, capace finalmente di allontanasi da fastidiosi e ben più famosi antecedenti.

Giudizio★★★★-

domenica 10 giugno 2012

Recensione: "Hunger Games-Il canto della rivolta" di Suzanne Collins

Titolo: Hunger Games - Il canto della rivolta
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 419
Prezzo: 17.00€ 
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.
Recensione 

Difficile scrivere un commento a quest'ultimo capitolo letterario dedicato agli Hunger Games. E' stata una lettura strana, tutta giocata sul filo delle sensazioni e sull'attesa costante di risvolti inaspettati e drammatici. Voltata l'ultima pagina sono rimasta...inebetita, senza parole, quasi che ogni pensiero fosse rimasto misteriosamente racchiuso in questo libro che tanto ha preteso e tanto ha dato a livello emozionale.
Se ne è parlato in lungo e in largo, nelle ultime settimane, della trilogia di Suzanne Collins. Peccato che ancora una volta non sia stata data la giusta risonanza e importanza alla bellezza senza pari dei tre libri. L'uscita del film ha smosso le acque ma siamo ancora lontanissimi dal successo che realmente meriterebbe questa fantastica trilogia per ragazzi e adulti che arriva a picchi di perfezione che pochissime saghe hanno saputo raggiungere. Sarà, molto probabilmente, un'opinione impopolare ma non c'è Twilight che riesca a reggere il confronto con Hunger Games e anche se il successo non può essere paragonabile, soprattutto qui in Italia, credo che la Collins sia riuscita nell'intento di creare qualcosa di nuovo che merita di essere letto, indipendentemente dal fatto che sia uno young adult, categoria che in verità poco si addice a questa trilogia, e al di là di ipotetiche accuse di plagio. L'autrice racconta una storia che non ha niente a che vedere con il mondo sbrilluccicante e patinato di altre serie e senza l'ausilio di creature fantastiche, seducenti e ammalianti. Quello di Hunger Games è un mondo duro e crudele dove l'essere umano, e tutte le sue debolezze, ne è il protagonista assoluto. La Collins non ha remore nel mostrare la paura, l'egoismo,  il desiderio di potere, la crudeltà dell'animo umano e lo fa senza giri di parole e senza indorare la pillola. Da questo punto di vista, Il canto della rivolta rappresenta l'apice e la perfetta conclusione di questo modo di narrare, più dei due libri precedenti. E' un romanzo di una bellezza triste e malinconica che mi ha riempita di ansia e aspettativa fin dalle pagine iniziali. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla prima metà del romanzo che langue in un'apparente scarsità di eventi significativi, espediente usato anche nei due volumi precedenti, perchè la seconda parte recupera in azione, colpi di scena e un finale, dal retrogusto dolce-amaro, a dir poco epico che lascia talmente saturi di sensazioni da non saper esprimere quello che realmente si è provato leggendolo. Si soffre, si spera, si odia insieme a Katniss che, ancora una volta, si dimostra un'eroina più umana di quanto si possa pensare nonostante la corazza di durezza e di sottile egoismo di cui sembra ammantata; non è difficile parteggiare per la Ghiandaia Imitatrice e appoggiarla sempre e comunque nonostante alcune scelte più o meno discutibili di cui si rende protagonista. Accanto a lei ritroviamo tutti i personaggi dei precedenti volumi: ovviamente Gale e Peeta con i quali prosegue l'avvincente ma non fondamentale triangolo amoroso, Finnick, Hymitch, Prim, nuovi aiutanti, nuovi nemici e soprattutto lui, il presidente Snow, nemesi di Katniss. Ognuno di loro viene tratteggiato perfettamente grazie alla complessità psicologica di cui la Collins fa sempre largo uso.
Infine c'è la guerra. I nostri protagonisti combattono e lo fanno senza esclusione di colpi, alcuni ci lasciano la pelle, altri rimangono segnati a vita, altri ancora usano la guerra per i propri scopi. Se nei libri precedenti l'azione era presente ma non in maniera preponderante, ne Il canto della rivolta diventa  il fondamentale pilastro della storia e degli eventi. E quando di mezzo c'è la guerra le cose non vanno mai nel verso giusto e difficilmente si resta immuni. Tutto cambia.
Non ho ancora capito se si tratta della degna conclusione della trilogia di Hunger Games, so solo che Il canto della rivolta coinvolge a livello quasi fisico e, una volta concluso, lascia mentalmente spossati. O, almeno, questo è quello che è successo a me. Amerete questo finale o lo odierete? Di certo non resterete indifferenti, questa è l'unica cosa che vi posso garantire. Se invece tra chi legge questo mio commento c'è ancora qualcuno che non si è deciso a provare questa saga...fatelo, non ve ne pentirete. Io non posso fare altro che consigliarvela caldamente, questa trilogia vi entrerà dentro e difficilmente vi abbandonerà!

Giudizio: ★★★★ 1/2

domenica 3 giugno 2012

Recensione: "Divergent" di Veronica Roth

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Pagine: 480
Prezzo: 16.90€
Data di uscita: 22/03/2012
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...
Recensione

Che i romanzi distopici stiano diventando sempre più diffusi nelle nostre librerie è un dato di fatto, e che questo mi faccia immensamente piacere è anch'essa una certezza. Li preferisco, addirittura, a quelli di genere soprannaturale con vampiri, licantropi o fate, forse perchè il connubio giovane protagonista, mondo soggetto a leggi restrittive e lotta per la propria indipendenza riesce sempre ad avere il suo fascino. Ambientati in mondi così lontani ma allo stesso tempo così vicini alla realtà odierna, sono un misto di avventura, sentimenti e psicologia che facilmente attraggono e accontentano il lettore. E io, ogni volta, ne rimango piacevolmente colpita.
Divergent si pone sulla quella stessa scia resa famosa da romanzi come Hunger Games, Matched e Delirium, per citare i più famosi al momento. Chi li ha letti potrebbe riscontrare in Divergent somiglianze con ognuno di loro: dalla divisione in fazioni alla questione della scelta, fino a una certa violenza nel carattere e nelle azioni dei protagonisti e di chi, solitamente, detiene il potere. Allo stesso tempo, però, se ne discosta proponendo una storia originale che tiene incollati alle pagine dal primo all'ultimo capitolo. Il merito, incredibilmente, va all'intero romanzo. Le sbavature sono davvero poche. E' uno di quei rari casi in cui l'autrice riesce a giostrare in modo praticamente perfetto la caratterizzazione e la crescita personale dei protagonisti insieme a un'originale e intrigante descrizione della società, a un'ampia parte dominata da avventura/azione e alla storia romantica senza che nessuna prenda il sopravvento nella narrazione o, al contrario, ne risulti carente o poco approfondita.
In una società post-apocalittica, Chicago è suddivida in cinque fazioni: Abneganti (altruisti), Intrepidi (Coraggiosi), Candidi (onesti), Eruditi (intelligenza) e Pacifici (pacifisti). Al compimento dei sedici anni ogni abitante deve scegliere per quale sezione si sente più portato e a partire da quel momento la sua vita vivrà secondo i dettami di quelle determinata fazione. Tris, la protagonista, è un'Abnegante che sceglie di entrare negli Intrepidi ma che in realtà è una Divergente, ovvero un raro caso di persona con più attitudini diverse e per questo in grado di poter entrare in più fazioni. Stranamente ci troviamo di fronte a un'eroina femminile di carattere che si riesce ad apprezzare con facilità e con cui, con la stessa facilità, entriamo in empatia facendoci travolgere dalle vicende, dalle emozioni, dalle terribili prove a cui si deve sottoporre per entrare a far parte degli Intrepidi e infine dai sentimenti che lentamente comincia a provare per il protagonista maschile, di cui non vi svelo l'identità per non rovinarvi troppo la lettura. Sentimento che non è frutto di un colpo di fulmine ma di una lenta conoscenza: prima diffidenza, poi sospetto e infine ammirazione e comprensione per una storia d'amore davvero dolce che non è troppo centrale alla narrazione e che, per questo, si gusta anche di più.
Nonostante una certa prevedibilità nell'evolversi della vicenda e una certa frettolosità nel finale consiglio di cuore la lettura di Divergent a tutti gli amanti degli young adult distopici, e non, che sono alla ricerca di una lettura coinvolgente e ben scritta, scorrevole e adrenalinica al punto giusto. Quello della Roth è davvero un ottimo romanzo, uno dei pochi che in questi ultimi mesi sia stato in grado di convincermi e di farsi letteralmente divorare dalla sottoscritta in due giorni di folle e spasmodica lettura.
Consigliato.

Giudizio: ★★★★ 1/2

martedì 29 maggio 2012

Recensione: "Una donna indimenticabile" di J.R. Ward alias Jessica Bird

Titolo: Una Donna Indimenticabile
Titolo originale: Unforgettable Lady
Autore: J.R. Ward
Editore: Leggereditore
Pagine: 374
Prezzo: 10,00 €
Data d'uscita: 29/03/2012
Altro: primo volume serie Guild Hunter
Lei è una splendida ereditiera piena di certezze. Lui è l’unico uomo in grado di farla vacillare… Il crimine dilaga nei salotti dell’alta società di Manhattan. Un killer senza scrupoli ha preso di mira le donne più in vista, gettando ombre oscure fra gli agie il lusso. Ora però nessuno è al sicuro, prima fra tutte l’affascinante e temuta Grace Hall. Quando il cerchio del terrore si stringe intorno a lei, la donna decide di assumere una guardia del corpo. Nulla le fa sospettare che dietro lo sguardo penetrante e affilato di quell’uomo si nasconde un pericolo insidioso quanto irresistibile. Nonostante provino da subito a stabilire regole chiare e irremovibili, tutte le loro mosse li porteranno ad avvicinarsi ogni ora di più. Mentre la tensione sale alle stelle, e l’orrore diviene sempre più tangibile, i due dovranno arrendersi all’unica certezza che valga la pena di essere difesa… Quella che va oltre il passato e il presente, spingendoli senza esitazioni verso un orizzonte comune.
Recensione (di Nevia)

Se non avessi saputo che era un libro della scrittrice J.R. Ward non penso proprio avrei intuito che fosse frutto della stessa penna. Con Una donna irresistibile, libro d'esordio della scrittrice pubblicato con il suo vero nome, Jessica Bird, abbandoniamo l’ambientazione urban fantasy che l’ha contraddistinta fino ad oggi, per immergerci in un romance da cliché!
Una fragile quanto capace ereditiera, Grace Hall, è la protagonista di un thriller romantico, dove ancora una volta gli opposti si attraggono. Che sia il ceto sociale elitario a farla da padrone non c’è dubbio, ma è John Smith, nella sua mascolina quanto pericolosa presenza, a bilanciare il tutto.
Essere una delle donne di classe più seguite e famose non giova sempre a vantaggio di chi deve affrontare un lutto, un divorzio, e soprattutto una minaccia di morte da parte di un killer che sembra avercela con tutte le donne di maggior influenza nel mondo dei facoltosi! E’ però il connubio di questi molteplici eventi a spingere i due personaggi l’uno tra le braccia dell’altro, in modo goffo e poco credibile inizialmente, per poi proseguire in un classico svolgimento da manuale romance che li porterà dritti nella bocca finale dell’happy ending.
Con questo volume, primo di una miniserie cui presto seguirà il secondo ed ultimo capitolo incentrato su due personaggi qui conosciuti, Jack Walker e Callie Burke, si ha il piacere di assaggiare qualcosa di dolce e tenebroso al tempo stesso, dove sono il tumulto del cuore e la passionalità degli eventi a fare da motore alla lettura. Uno stile del tutto roseo è quello cui si è a contatto pagina dopo pagina, con qualche spruzzata di giallo, in cui la storia scivola con semplicità fino al suo compimento. I protagonisti indiscussi della scena sono John e Grace, due opposti che riescono a trovare il proprio equilibrio solo dopo accurati ragionamenti e che, fortunatamente,sono in grado di conquistarsi a vicenda scavalcando le apparenze e le proprie identità esteriori.
In questa bicromia di situazioni, il lettore riesce facilmente a capire chi sia il colpevole della situazione, senza però che tale scoperta rovini il piacere rosa dell’amore nascente. Non è una storia eccezionalmente appassionante, ma ha in se quella luce propria che fa sì che brilli senza mezzi termini e senza orpelli forzati.
Solo una volta conclusasi la storia si può riconoscere lo stile essenziale da cui poi si evolverà il successo della Ward. Lo si può notare nelle piccole sfaccettature di Grace con il suo carattere fragile e tutto da ricostruire, o nella mascolina quanto spettrale personalità di John Smith, un’entità fatta di verità celate, caparbietà nelle proprie convinzioni e inevitabile crollo dinanzi agli ostacoli dell’amore.
Se cercate una storia d’amore immediata e convincente, se cercate un modo per mettere alla prova questa scrittrice anche a ritroso del tempo in un genere che non è facile perché bistrattato e logoro nella sua popolarità, se cercate l’amore, anche dove potrebbe non esserci e se, soprattutto. cercate qualcosa che richiami il fascino di un film come The Bodyguard allora questo libro è quello che fa per voi.

Giudizio: ★★★★

lunedì 30 aprile 2012

Recensione in breve: "Cinder" di Marissa Meyer

Titolo: Cinder
Autore: Marissa Meyer
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 320
Prezzo: 17.00€
Data di uscita: 13/03/2012
In un futuro lontano la Terra è divisa in sei grandi regni. Cinder è una ragazza metà umana e metà cyborg. Non ha ricordi della sua infanzia mentre il suo futuro sembra scritto: il lavoro da meccanico al mercato, una matrigna e delle sorellastre da sopportare, qualsiasi sogno da soffocare. Eppure quando per caso incontra il principe Kaito, erede al trono del regno, qualcosa in lei si accende. Ma può una cyborg sognare una vita normale? Intanto il mondo è invaso da un'epidemia e l'unica ad avere l'antidoto è la splendida ma malefica Regina di Luna: con il suo sguardo magico e letale riesce a controllare le menti. Ma il prezzo da pagare per la salvezza del mondo è troppo alto.
Recensione 

Le fiabe. Rivisitatele, riproponetele, trasformatele, riscrivetele, fatene quello che volete. Potete stare certi che su di me, e su molti altri a quanto mi è dato capire, si creerà un incredibile effetto calamita. Cinder mi ha ispirata da subito e, nonostante l'alta possibilità che si potesse trattare della solita trovata attira lettori, il romanzo di Marissa Meyer riesce invece nell'intento di proporre una storia nuova e originale con una protagonista davvero anomala. Prendete quella gran fortunata di Cenerentola, qui chiamata Cinder, e immaginatela in un futuro non ben precisato al lavoro come meccanico nel mercato di Pechino. Come se non bastasse, la nostra eroina non è umana ma una mezza cyborg. Un bel cambiamento, senza ombra di dubbio, rispetto alla Cenerentola che tutti noi conosciamo; eppure anche qui ritroviamo la matrigna, le sorellastre e il principe. Insomma, il contesto cambia ma la storia, almeno fino a un certo punto, ci viene presentata molto simile alla fiaba classica. Grazie, poi, all'elemento della peste, del nemico intergalattico e del mistero che avvolge le origini di Cinder, il romanzo si discosta dal racconto fiabesco e prende una piega originale e interessante. L'unica pecca, oltre al fatto che non sono riuscita a entrare troppo in sintonia con la protagonista, è il finale aperto e inconcludente che lascia l'amaro in bocca e il fastidio di dover attendere almeno un anno per poter leggere il seguito.
Cinder è, in ogni caso, uno young adult molto carino che consiglio a chi cerca una storia finalmente nuova, abbellita da un deliziosa storia d'amore e dagli immancabili elementi fantastico-paranormali qui arricchiti da descrizioni tecnologiche e cibernetiche.

Giudizio: ★★★★--

sabato 28 aprile 2012

Recensione: "Fateful" di Claudia Gray

Titolo: Fateful
Autore: Claudia Gray
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 304
Prezzo: 16.00€
Data di uscita: 10/04/2012
1912. Tessa ha 18 anni e lavora come domestica presso i Lisle, una famiglia aristocratica che nasconde dolorosi ricordi. Quando si imbarcano sul maestoso Titanic con destinazione New York, Tessa spera che giunti nel Nuovo Mondo anche la sua vita possa cambiare. Il viaggio, però, si rivela da subito pericoloso a causa di due uomini misteriosi: Alec, affascinante passeggero della prima classe, e Mikhail, un nobile russo. Appartengono a due famiglie antiche, potenti e nemiche, e sono disposti a tutto per conquistare Tessa... che ancora non sa che entrambi sono licantropi.
Recensione

A volte mi prenderei a sberle da sola. Per quanto ancora mi farò incantare da una bella copertina, da una trama intrigante e da un'ambientazione storica tra le mie preferite, qui ancora più allettante visto che l'intera vicenda si svolge a bordo del Titanic? La risposta, ahimè, è mai.
Ho letto la prima e ben più famosa saga di vampiri di Claudia Gray, la Evernight series, anche se non mi ha mai convinta del tutto tanto che, a partire dal terzo romanzo, ho smesso completamente di capire il perché di alcune scelte narrative e alla fine non ho nemmeno continuato la serie. Non che l'abbia deciso, semplicemente ho realizzato che non mi interessava. Pensare o immaginare quello che sarebbe successo mi creava in fastidioso senso di indifferenza. Con Fateful è successa all'incirca la stessa identica cosa. Dopo una partenza abbastanza buona, la storia prende una piega poco coinvolgente che pian piano ha rallentato la lettura fino a che mi sono resa conto di andare avanti solo perchè volevo finire il romanzo il più in fretta possibile per passare ad altro. Non che Fateful sia una brutta lettura ma, dopo tanti libri dello stesso genere, l'effetto deja-vu è inevitabile. E' una storia già sentita, già letta, uno young adult tradizionale, quasi ordinario pur parlando, paradossalmente, di licantropi. Si sa perfettamente dall'inizio come e dove si andrà a parare.
Ottima l'idea, forse l'unica davvero originale del romanzo, di ambientare l'intera vicenda sul Titanic, peccato però che il famoso transatlantico sia solo un mero oggetto messo lì ad abbellire la scena. Potremmo benissimo essere in un qualsiasi altro luogo in cui tante persone sono concentrate nello stesso spazio senza aver la possibilità di spostarsi agevolmente, non accorgendoci minimamente della differenza. Tutto quel che concerne il Titanic in quanto tale: equipaggio, personaggi illustri, responsabilità dell'incidente e via dicendo non vengono minimamente toccati se non per l'accenno all'architetto navale Thomas Andrews. Fateful è sì un romanzo paranormale per ragazzi ma non per questo si deve giustificare un blando, per non dire assente, approfondimento storico. La parte dell'affondamento è relegato agli ultimi frettolosi capitoli, così come l'evolversi della narrazione che, anche se concepita come autoconclusiva, lascia uno spiraglio per un seguito che spero caldamente non si realizzi. La vicenda si può benissimo chiudere qui.
Per quanto riguarda la storia e i personaggi. Carini ma niente di eccezionale. L'innamoramento, un pò superficiale, tra la cameriera umana Tess e il ricco licantropo Alec si fa leggere ma sostanzialmente i due personaggi non ti entrano nel cuore. Meglio il villain, il perfido Mikhail, anche se tutto quel che riguarda la fantomatica Confraternita e chi ne fa parte è spiegato malissimo. Buoni i personaggi secondari, per alcuni avrei desiderato anche maggior spazio.
In definitiva uno young adult senza infamia e senza lode. Piacerà, quasi certamente, a chi ama la Gray e il suo stile. A tutti gli altri sconsiglio la lettura, mentre a chi non ha ancora avuto modo di provare l'autrice ma vorrebbe farlo direi di cominciare proprio da questo libro dal momento che si tratta di uno romanzo autoconclusivo, così da non legarsi per forza alla lunga serialità di una saga.

Giudizio: ★★ 1/2

martedì 10 aprile 2012

Recensione: "La ricamatrice di segreti" di Kate Alcott

Titolo: La ricamatrice di segreti
Titolo originale: The Dressmaker
Autore: Kate Alcott
Editore: Tre60
Pagine: 400
Prezzo: 9.90€
Data di uscita: 16/03/2012
Cherbourg, Francia, 10 aprile 1912. È stata una bugia, il biglietto che ha permesso a Tess di salire sulla nave più lussuosa del mondo, diretta in America: stanca di passare le giornate a cucire per pochi spiccioli e dotata di uno straordinario talento come ricamatrice, la ragazza ha trovato il coraggio di avvicinare Lady Lucile Duff Gordon e, mentendo sulla propria identità e sul proprio passato, ha convinto la celebre stilista ad assumerla come segretaria personale. Adesso, davanti a lei, si apre un mondo che sembra uscito da una fiaba: saloni maestosi, tavole imbandite, cabine sfarzose e, soprattutto, sontuosi abiti di velluto cangiante, pizzi raffinati, sete pregiate… Eppure, in quei pochi giorni di viaggio, non sono soltanto la magnificenza e la ricchezza a stupire Tess; ben più sconvolgenti, infatti, sono gli sguardi e le parole di Jim, l’umile mozzo che ha fatto breccia nel suo cuore. Proprio come, di lì a poco, un iceberg farà breccia nell’«inaffondabile» Titanic... 
New York, 18 aprile 1912. Giunti negli Stati Uniti, i sopravvissuti al naufragio del Titanic vengono accolti come eroi. Ben presto, però, l’ombra del sospetto oscura proprio la stella di Lady Gordon, accusata da un giornale scandalistico di aver corrotto gli ufficiali di bordo pur di salire su una delle poche scialuppe di salvataggio. E, quando scoprirà che la fonte di quella notizia è Jim, Tess sarà costretta a una scelta drammatica: proteggere la sua benefattrice o combattere al fianco del suo grande amore…
Recensione

Ho sempre avuto una grandissimo interesse verso la sciagura del Titanic così ricca di tragedia, di storie personali, di differenze sociali e, non ultimo, il fatto che la cinematografia moderna abbia contribuito non poco a incuriosire e, quasi, a mitizzare l'intera vicenda.
La ricamatrice di segreti non poteva, quindi, che richiamare all'istante la mia attenzione, sia per l'ambientazione sul famoso transatlantico sia per la trama intrigante e la sua bellissima copertina. A esattamente cento anni di distanza dal terribile naufragio, Kate Alcott propone la versione romanzata di quello che successe quella notte (e soprattutto dei giorni a venire) e lo fa in maniera coinvolgente, originale e, soprattutto, ben scritta. L'autrice parte da fatti realmente accaduti, ovvero le poco limpide vicende che coinvolsero i ricchi conti Duff Gordon, per raccontare una storia tutta al femminile con protagonista Tess. Imbarcatasi sul Titanic per sfuggire ad una poco soddisfacente vita da cameriera, la giovane, che è anche una bravissima cucitrice, diventa ben presto l'assistente della celebre stilista Lucile Duff Gordon ma questo evento segnerà per sempre il suo destino. Quante bugie si è disposti a dire, cosa si è capaci di fare e sulla vita di quante persone si è pronti a soprassedere pur di aver salva la vita? Divisa tra l'obbligo nei confronti della contessa che le ha, obiettivamente, cambiato la vita e tra quello che il cuore e il senso di giustizia le dettano, Tess si ritroverà ben presto al centro di un complesso e complicato processo che coinvolgerà il personale di bordo e i passeggeri della nave tra cui la Duff Gordon, rea insieme al marito di aver pagato i marinai della propria scialuppa perchè non tornasse indietro a recuperare i sopravvissuti. A chi credere? Alla sfrontata quanto calcolatrice Lucile o al giovane marinaio che quella notte ha visto tutto e di cui Tess si è invaghita? Una scelta che porterà la ragazza alla possibile scoperta di quella tanto agognata indipendenza che ha sempre sognato anche se questo metterà a repentaglio il legame con la sua benefattrice o con il suo giovane amore. Ma Tess non avrà solo questa scelta da compiere perchè sulla nave, oltre al marinaio Jim, ha incontrato anche il facoltoso e affascinante Jack. Chi dei due sarà in grado di conquistare il suo cuore in subbuglio?
La ricamatrice di segreti è davvero un ottimo romanzo e un fantastico inizio per la Tre60 che con questo libro inaugura nel migliore dei modi la sua vita editoriale. Storia romantica, di crescita personale e soprattutto uno spaccato della vita femminile dell'epoca: dall'altezzosità ambigua della Duff Gordon e della classe nobile, alla voglia di verità dell'emancipata giornalista Pinky, fino alla forza della stessa Tess, pronta a lasciare il paese natio per ricominciare da zero in un luogo sconosciuto e con solo la sua arte di ricamatrice in tasca. Il romanzo offre anche un mirabile affresco storico e umano del tempo grazie alle descrizioni riguardanti il processo post-Titanic e di chi ne fu protagonista, segno che l'autrice si è documentata a fondo su quello che successe. 
Ho amato la scrittura della Alcott, così scorrevole e ben delineata, anche se forse avrei dedicato maggiore spazio agli avvenimenti sul Titanic che, in ogni caso, rimane il grande protagonista di tutta la vicenda. Peccato anche per la scelta finale di Tess da me assolutamente non condivisa: tra Jim e Jack io non avrei avuto alcun dubbio!
Consigliato.

Giudizio: ★★★★

martedì 3 aprile 2012

Recensione: "Io sono Heathcliff" di Desy Giuffrè

Titolo: Io sono Heathcliff
Autore: Desy Giuffrè
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 236
Prezzo: 9.90€
Data di uscita: 29/03/2012
Elena Ray è una ragazza ricca e viziata, la sua apparente superficialità nasconde però le tipiche sofferenze adolescenziali. Damian Ludeschi è un affascinante ladro di strada, amante del pericolo e romantico sognatore, incapace di accettare l’abbandono del padre e di assecondare i voleri di uno zio violento e avido di potere. Le loro vite sembrano non avere nulla in comune, se non fosse per un’antica maledizione che lega entrambi alla vecchia tenuta conosciuta con il nome di Wuthering Heights, e ai loro storici proprietari: Catherine Earnshaw e il suo amato Heathcliff. Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli nel classico senza tempo Cime tempestose, che ha fatto palpitare tanti cuori, e ora li ritroviamo come spiriti disposti a tutto, anche ad appropriarsi delle vite dei due giovani protagonisti pur di avere una seconda possibilità di vivere il loro sfortunato e triste amore.
Recensione 
Verrebbe da dire: molto rumore per nulla o, per non scomodare il povero Shakespeare, tanto fumo e poco arrosto. Temo non ci sia altro modo per definire un romanzo come Io sono Heathcliff, young adult paranormale e romantico tutto italiano che, nonostante il gran parlare che se ne è fatto in queste settimane, mi ha delusa sotto molti punti di vista.
Sembra non corra buon sangue tra me e le autrici italiane di urban fantasy. Nessuna mi convince o riesce nell'intento di farmi dimenticare, almeno per la durata di una romanzo, che il panorama italiano femminile del fantasy e simili navighi in acque non esattamente buone. Non capisco se sia perchè mi creo troppe aspettative o se mi faccio abbindolare eccessivamente dalla pubblicità. Certo è che in un momento in cui siamo sommersi da libri tutti uguali e di young adult creati sistematicamente ad hoc, Io sono Heathcliff non aggiunge nulla e, soprattutto, non apporta quella ventata di originalità che mi sarei aspettata da un romanzo con queste premesse e promesse. Non, certo, quando la parola "novità" andrebbe ricercata prima di tutto, di questi tempi .
Non voglio mettermi a disquisire in maniera saccente sulle differenze tra il romanzo della Giuffrè e Cime Tempestose: il libro non può e non deve essere letto in quest'ottica ma, bensì, andrebbe considerato come qualcosa a sé, indipendente e unico. L'autrice italiana ha preso in prestito i due protagonisti del classico inglese, Catherine e Heathcliff, e li ha fatti interagire, in forma di fantasmi, con personaggi ed epoca moderni, ma le somiglianze o, per meglio dire, le affinità finiscono qui. Non siamo di fronte a un vero e proprio seguito e non credo sia nell'intento dell'autrice volersi considerare erede della scrittrice inglese. Siamo su due piani completamente diversi, fortunatamente.
Quello che invece mi preme sottolineare è la carenza dal punto di vista della storia e dell'intreccio narrativo di Io sono Heathcliff. Scontato, banale, poco coinvolgente e più che somiglianze con la Bronte io le ho maggiormente notate con...Tre metri sopra il cielo! L'amore tra la ricca e viziatissima Elena e il  bel tenebroso e scapestrato Damian, la loro situazione famigliare e il coinvolgimento dei migliori amici di entrambi mi hanno creato uno spiacevole deja-vu di mocciana memoria. E dire che le premesse erano così allettanti! L'idea aveva un ottimo potenziale ma se si fosse sviluppata in modo diverso, analizzando  maggiormente i personaggi e aggiustando alcune trovate stilistiche, sarebbe anche potuto diventare un ottimo romanzo. La Giuffrè scrive molto bene ma a volte è troppo veloce, non spiega, non racconta, tralascia importanti informazioni e passa da una scena all'altra senza riuscire del tutto a donare anima alle sue creature letterarie. Una fretta che da una parte rende scorrevolissimo il romanzo (lo si legge in mezza giornata) ma che dall'altra non permette al lettore di essere parte integrante della storia e di affezionarsi ai suoi protagonisti. Si diventa una sorta di spettatori esterni poco interessati. Peccato e ancora peccato!
Io sono Heathcliff è un romanzo che parla d'amore, di quello che trascende il tempo e lo spazio. Lo fa in maniera semplice e diretta, di questo bisogna dare atto all'autrice, ma senza riuscire davvero a colpire al cuore, almeno non il mio. Continuerò a seguire Desy Giuffrè sperando che con un'altra storia e con personaggi tutti suoi riesca a dimostrare in pieno la sua bravura , le basi ci sono.

Giudizio: ★★

lunedì 26 marzo 2012

Recensione: "Non ti addormentare" di S.J. Watson

Titolo: Non ti addormentare
Autore: S.J. Watson
Editore: Piemme
Pagine: 416
Prezzo: 19.00€
Data di uscita: 3/01/2012
Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l'uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, non solo non le è familiare, ma le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere. È suo marito a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua vita, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno in un difficile apprendimento dell'esistere. Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto "non fidarti di Ben"? Giorno dopo giorno, con l'aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che senza che lei ne sia consapevole si è appropriato della sua vita.
Recensione
Immaginate di svegliarvi in una casa e in un letto che non riconoscete, accanto a un uomo che dice di essere vostro marito ma di cui non avete alcuna memoria. Immaginate di guardarvi allo specchio e di vedere il vostro viso e il vostro corpo invecchiati di vent'anni rispetto a quanto ricordavate. E provate a immaginare di ripetere questa stessa scena ogni giorno della vostra vita. Come vi sentireste? Volete scoprirlo? Allora siete gentilmente invitati a leggere la storia di Christine Licas, una cinquantenne che, a causa di un indicente accadutole diversi anni prima, soffre di una particolare forma di amnesia che non le permette di immagazzinare nella mente i ricordi a breve e lungo termine così che ogni giorno si sveglia pensando di essere ancora una ventenne. Ma è davvero così? E' una malattia? E un fattore psicologico?E' davvero accaduto a causa di un incidente stradale?
Non ti addormentare è un thriller che si fa leggere tutto d'un fiato nonostante una certa paralisi narrativa che contraddistingue la prima metà del romanzo. Una lentezza che è, in realtà, funzionale al racconto e che l'autore sfrutta abilmente per descrivere nei minimi dettagli le sensazioni di paura, spaesamento e smarrimento di una donna che, senza memoria, ricorda solo quello che le viene detto da Ben, suo marito. Attraverso la lettura di un diario che la donna scrive ogni giorno, si entra in una quotidianità fatta di domande reiterate, di dubbi e strani sogni e in punta di piedi veniamo a conoscenza di chi è, con chi vive, quello che le è successo e...molto di più. E pian piano spunta il seme del dubbio. Scopriamo, infatti, vari tasselli di una verità inquietante che affiora, capitolo dopo capitolo, e che trasforma il lettore e la protagonista in veri e propri investigatori alla ricerca di quello che è realmente accaduto alla donna. Insieme a lei sospettiamo, temiamo e infine comprendiamo, in un girandola di colpi di scena che potrebbero risultare scontati e prevedibili a chi è abituato a leggere thriller, ma che per me, non troppo avvezza al genere, sono risultati davvero ben congeniati e sorprendenti. Nonostante alcune forzature nelle spiegazioni finali che fanno sorgere più di un dubbio sulla linearità della storia e una certa frettolosità nei capitoli finali, Non ti addormentare è davvero un ottimo romanzo che cattura irrimediabilmente il lettore nella travolgente storia di Christine, desideroso, al pari della donna e quasi immedesimandosi in lei, di scoprire la verità.
Una bella storia, ben scritta, che ha tutte le potenzialità per diventare un film (le trattative sono in corso).
Consigliato.

Giudizio: ★★★★ -

giovedì 15 marzo 2012

Recensione: "Il gioco della seduzione" di Susan Elizabeth Phillips

Titolo: Il gioco della seduzione
Titolo originale: It had to be you
Autore: Susan Elizabeth Phillips
Editore: Leggereditore
Pagine: 463
Prezzo: 10.00€
Data d'uscita: 09/02/2012
Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, tuttavia quando il padre le consegna le redini della squadra di rugby della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno farsene una ragione. Lei è un vero tornado, ma è possibile che una semplice donna riesca a creare un tale scompiglio in città?Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore. Ma si sa che spesso la prima impressione è quella meno affidabile...Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che il gioco della seduzione è l'unico per cui vale la pena rischiare tutto, anche a costo di imbattersi in guai molto più seri di quanto abbiano previsto. E che forse è giunto il momento di far cadere quel velo di imperturbabile perfezione dietro il quale entrambi si nascondono.
Recensione

Bionda uguale svampita. Chi non l’ha mai pensato vedendo qualche showgirl televisiva o leggendo di qualche personaggio dei libri? Eppure tutti noi sappiamo che non ci si deve fermare alle apparenze perché il meglio di ognuno di noi è proprio lì, sotto un abito troppo appariscente o un atteggiamento da pin-up svergognata.
Phoebe Somerville non è l’eccezione che conferma la regola. Protagonista di questa storia romantica dai toni fiocchettosi e ricchi di strasse scintillanti, ci porta direttamente in una Chigago sportiva e combattiva, in cui essere donne, in un mondo fatto solo di uomini, non è la situazione ideale in cui trovarsi. Provate ad essere donna, presunta oca svampita con un pedigree da bomba super sexy a farvi da portavoce, e a trovarvi, di punto in bianco, a capo di una delle squadre di football più acclamate e sfortunate degli ultimi tempi: gli Stars! Provate ad avere a che fare in un sol colpo con il funerale del padre che non vi ha mai amato, con una sorellastra più piccola che vi odia, e soprattutto con un coach come Dan Calebow che al sol guardarlo mette paura quanto un cavernicolo delle nevi, ma accende in voi bollenti spiriti che si credevano morti per sempre. Vi troverete in un mucchio di guai, ve lo assicuro!
Fatte queste premesse, i punti di forza di questa vicenda, che dimostrano ancora una volta il buon occhio della Leggereditore per libri piccanti ma anche di stile, con personaggi brillanti e divertenti che sanno bene come riempire la scena, sono i tre step su cui su fonda la storia: l’apparenza, la seduzione e, per concludere, la complicità degli eventi. Nessuno si aspetterebbe niente da una svampita come protagonista se non gag a non finire e situazioni maliziose ed irriverenti. Purtroppo Phoebe è un personaggio rovinato dal proprio passato, costruito su pettegolezzi infondati e su un’esteriorità che camuffa la propria fragilità interiore nel relazionarsi con gli uomini. Insomma, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere appena è innescata la miccia dell’amore. Ed è proprio grazie ad esso, a quest’amore nascente e alla differenza tra essere ed apparire che Dan Calebow soccombe inutilmente, trasformando se stesso da glaciale seduttore incallito avvezzo ai giochi di ruolo, a futuro padre di famiglia come rivincita personale sul proprio passato familiare.
I due personaggi che popolano principalmente questa storia, Phoebe e Dan, hanno fatto di se una tela vuota su cui creare un nuovo “io”. Non sono le situazioni compromettenti, o quelle passionali e nemmeno quelle divertenti a fare la differenza, ma la loro evoluzione, senza partire da zero ma muovendosi nel caos di tutti i giorni fino a trovare se stessi abbattendo ogni diffidenza e differenza. Grazie ad uno stile sciolto ed efficace, ci s’immerge facilmente in una commedia degli equivoci che sa riscaldare anche nella sua prevedibilità. Ci troviamo in una rappresentazione cinematografica tipica americana ma, questa volta, ben scritta, dai toni molto romantici, dove lo sport ha un ruolo fondamentale per il buon successo. In questa storia giocata tra seduzione ed equivoco gli amanti di tutti i giorni portano a galla il vero io fino a quel momento nascosto dietro un'interpretazione esteriore ben realizzata.
Un’ottima lettura da San Valentino, che cattura l’attenzione trascinando il lettore in situazioni divertenti, irriverenti fino ad un finale eroico come è giusto che sia. Una storia senza finzioni fantasiose in cui gli animi romantici troveranno di certo pane per i loro denti. Forse non tutti saranno a proprio agio nelle loro conoscenze sportive di fronte alla ricca terminologia inerente il football, ma ben presto il blocco viene superato dall’evoluzione della vicenda. Solo l’epilogo lascia un po’ a desiderare, ma rende bene l’idea di come, una volta che tutti i nostri sogni sono diventati realtà, non siamo più gli stessi di sempre ma l’emblema di una riappacificazione durata mille avversità.

Giudizio: ★★★★ -

martedì 6 marzo 2012

Recensione: "Stolen" di Kelley Armstrong

Titolo: Stolen-Figlia della luna
Autore: Kelly Armstrong
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 535
Prezzo: 16.00€
Data d'uscita: 12/01/2012
altro: secondo volume serie Women of Otherworld

Stonehaven. Stato di New York. Sotto la superficie della realtà ordinaria si annida un misterioso universo magico popolato da creature soprannaturali: licantropi, streghe, vampiri. Questo è l'universo di Kelley Armstrong e delle sue irriducibili protagoniste della serie "Donne dell'altro mondo". È qui che vive Elena Michaels, l'unica donna licantropo esistente. Elena è tornata da Clay, suo compagno mannaro al cui amore si era finalmente arresa in "Bitten". Ora il suo compito è monitorare il web per assicurarsi che i "bastardi", licantropi che non appartengono al Branco, non attirino troppo l'attenzione su di sé rivelando al mondo l'esistenza della razza mannara. Tutto sembra filare liscio, finché, sul sito believe.com Elena non s'imbatte in un post solo all'apparenza bizzarro: "Licantropi. Vendonsi preziose informazioni". Dietro la pubblicazione ci sono due potenti streghe. Paige e Ruth Winterbourne, che tentano di avvertirla: Ty Winsloe, un magnate della rete, sta infatti mettendo insieme una collezione privata di specie dotate di poteri paranormali (sciamani, vampiri, streghe e lupi mannari). Le cattura e le tiene segregate in un bunker sotterraneo per tentare di distillarne le qualità magiche e venderle, poi, al miglior offerente. Anche Elena cadrà nella rete, ma la sua eccezionale tempra le darà la forza di liberarsi e accettare, finalmente, la sua natura di licantropo. "Stolen" è la storia di un'evasione mozzafiato, arricchita da elementi fantasy, azione e un pizzico di cultura "mannara"...

Recensione

Chi è Elena? Elena è la sola, unica, licantropo di sesso femminile che si sia mai vista camminare in questo mondo, l’unica che sia sopravvissuta, con spirito e coraggio al morso “d’amore” che l’ha resa tale. Tradita dall’uomo di cui si era innamorata e che l’ha condannata a questa nuova natura, si era in precedenza allontanata da lui e dall’intero Branco quasi decimato, per poi farvi nuovamente ritorno, nonostante le paure che si annidavano imperterrite dentro il suo cuore.
Elena Michaels è l’eroina, ma non la prima donna, di tutta una serie al femminile cui la Armstrong ha voluto dedicare cure ed attenzioni, e a cui è dato l’onere di dare inizio alla narrazione degli eventi. Dopo quanto avvenuto nel libro precedente, Bitten, il quale, con un tono autoconclusivo, dava comunque il via a questa storia dove i sentimenti di una donna di fronte alle difficoltà si dimostrano più forti di qualsiasi paura la mente voglia ostacolare, ci ritroviamo ora con Stolen di fronte ad un nuovo intricato inizio. Potrà sembrare un pò strano, ma la nostra protagonista ne esce più umana che mai, incarnando quel lato razionale di chi non crede che a questo mondo i licantropi siano i soli esseri sovrannaturali che lo popolano, ma ci sono creature che aspettano il momento propizio per entrare in scena.
Come protagonista ha un carattere alquanto introverso, motivato degli eventi legati alla propria infanzia che l’hanno marchiata a fuoco e che quindi tendono a influenzare i suoi rapporti interpersonali. Con la sua sola presenza il ritmo si dimostra inizialmente non molto calzato ma, fortunatamente, non è mai sola. La scena diventa spumeggiante e prende ritmo solo con l’intervento di Clayton Danvers, il suo compagno, suo odiato amore, che nella propria natura lupesca si dimostra comunque una controparte intrigante e coinvolgente. Questi riesce bene a bilanciare e lasciarsi bilanciare da Elena, in modo che, se l’uno esagera da una parte, l’altro è sempre pronto a riportare la situazione nel verso giusto.
Il pregio di questa storia è la bravura della scrittrice nel rendere viva ogni scena in cui il lato animale dei personaggi principali entra in campo in modo vivido e reattivo, come se si fosse veramente a contatto con un lupo, come se fosse parte di esso, in tutto e per tutto. Non tanto i nuovi personaggi, che appaiono in questo nuovo appuntamento e a cui poi saranno dedicati i prossimi libri, come la strega Peige, i semidemone Adam o Xavier, o il vampiro Cassandra, e nemmeno altri ormai fondamentali come il capobranco Jemie, quanto proprio la sola Elena cattura di molto l’attenzione del lettore. E’ un personaggio duro, indipendente, ma una volta che s’impara a conoscere nel profondo commuove per le proprie incertezze e insicurezze.
Non è la difficoltà della situazione che si trova a vivere a far scattare la scintilla, e a voler premiare questa storia, ma quello spiraglio di fragile umanità femminile che la coglie quando la paura di rimanere nuovamente sola con se stessa spunta a galla.
La sua è una storia che coinvolge a tutto tondo solo una volta che ci si è immersi per davvero nella vicenda narrativa, facendo sì che il finale sia sempre la giusta conclusione e coronamento di quanto avvenuto. Ben scritto e strutturato, tocca solo a lei e al suo cuore incantare con ferocia il lettore.

Giudizio: ★★★★+

lunedì 5 marzo 2012

Recensione: "Green" di Kerstin Gier

Titolo: Green
Autore: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Pagine: 430
Prezzo: 16.60€
Data di uscita: 9/02/2012
Altro: ultimo volume della Trilogia della Gemme
Che si fa quando si ha il cuore spezzato? Si telefona alla migliore amica, si mangia cioccolato e ci si macera nel proprio dolore. Solo che Gwendolyn, viaggiatrice nel tempo suo malgrado, dovrebbe conservare tutte le sue energie per altre cose: sopravvivere, per esempio. Perché la trappola che il temibile conte di Saint Germain ha costruito nel passato è pronta a scattare nel presente. E per riuscire a trovare la soluzione dell'oscuro segreto, Gwen e Gideon, fra un litigio e l'altro, dovranno buttarsi a capofitto nei secoli passati cercando di schivare pericoli mortali.

Recensione

Verrebbe da dire: peccato che sia già finita! Allo stato attuale delle cose, con decine e decine di serie e trilogie iniziate e per le quali nutro ben poche speranze di poterne vedere la fine in tempi brevi, la Trilogia delle Gemme costituisce un unicum nel panorama letterario young adult del nostro paese. Non solo perchè in un anno la Corbaccio ha pubblicato tutti i tre libri che compongono la trilogia ma anche perchè, tra tanti romanzetti mediocri e uguali tra loro, la Gier è riuscita, invece, a confezionare una serie assolutamente deliziosa, divertente e intrigante, una delle poche che mi sento di consigliare spassionatamente a tutti. Che il merito vada, in particolare, all'argomento dei viaggi nel tempo è senza dubbio vero, ma dubito che avrebbe avuto così fortuna senza quell'ironia, quella scorrevolezza e quell'ottima caratterizzazione dei personaggi che sono le carte vincenti dell'autrice tedesca.
Con Green si conclude la storia di Gwen, adolescente dotata, suo malgrado, della capacità di viaggiare nel tempo. Insieme a lei ritroviamo i suoi inseparabili compagni di avventure: l'amica Leslie, la formidabile zia Maddy, il composto maggiordomo Mr. Bernhard, l'insopportabile cugina Charlotte ma, soprattutto, il simpaticissimo e fantasmagorico doccione Xemerius e l'affascinante Gideon. Quest'ultimo, in particolare, gioca un ruolo di primo piano in Green, il volume dei tre che maggiormente si concentra sul rapporto conflittuale-romantico tra il giovane e Gwen. Un rapporto che occupa un pò troppo la narrazione, lasciando che sia solo la seconda metà del romanzo e gli ultimi capitoli a tirare le fila di un macchinoso quanto complicato intrigo che non risparmia svariati colpi di scena inaspettati ma che avrebbero, probabilmente, richiesto maggiore spazio. La fine risulta, infatti, parecchio frettolosa e alcune questioni vengono spiegate con troppa rapidità e leggerezza.
Green costituisce, in ogni caso,  l'ottima conclusione per una storia che ha il suo punto di forza nella comicità delle situazioni e dei pensieri di Gwen e nei personaggi, in particolare i secondari, tutti ugualmente disposti a giocare alla perfezione il loro ruolo di pedina per sventare l'intrigato disegno ideato dal famigerato villain della storia, il conte di Saint Germain.
Un buon finale, anche se il libro migliore rimane Blue, per una trilogia davvero carina, scorrevole, divertente e appassionante che consiglio di leggere a tutti gli amanti degli young adult e a coloro che cercano, nel panorama delle letture per ragazzi,  qualcosa di diverso e originale. Viaggi nel tempo, crinoline, sospiri d'amore e un simpatico gargoyle vi conquisteranno!

Giudizio: ★★★★ 

mercoledì 15 febbraio 2012

Recensione: "Magia nel vento - Oceani di fuoco" di Christine Feehan

Titolo: Magia nel vento, Oceani di fuoco
Titolo originale: Sea Storm
Autore: Christine Feehan
Editore: Leggereditore
Pagine: 560
Prezzo: 14.00€
Data d'uscita: 18/11/2010
altro: primo e terzo volume della serie Drake Sister
Sarah Drake è tornata... Da quando ha trovato rifugio nel paese di Sea Haven, Damon ha sentito queste parole scivolare di bocca in bocca. Anche il vento sembra sussurrargli quel nome di ragazza, e Damon non può resistere alla forza inesorabile che lo attrae a lei. Trascinato da un potere tanto sconosciuto quanto affascinante, Damon giungerà alla scogliera che ospita e protegge Sarah e le sue sorelle. Ma il ragazzo non è solo. Un assassino lo ha seguito per introdursi nel nascondiglio della famiglia Drake. Ora che il pericolo e la passione sono a un solo soffio di distanza, cosa deciderà di fare Sarah? E ancora, si compierà la profezia?Abigal Drake ha un’affinità speciale con l’acqua e in particolar modo con i delfini. Ha passato la sua vita a studiarli, a conoscerli, a nuotare nell’oceano al loro fianco. Ma un omicidio efferato, al quale assiste proprio sulle sue amate sponde, sconvolge per sempre la sua esistenza, gettandola fra le braccia di Alexander Volstov, un affascinante agente dell’Interpol che in passato le ha spezzato il cuore. Ma ora l’uomo è disposto a tutto pur di riconquistarla e non le permetterà di fuggire. Perché il loro destino è ormai scritto...

Recensione
Sono scandalizzata; non posso credere di poter finalmente dire una cosa del genere ma, e ci tengo a sottolinearlo, il miracolo è avvenuto: mi piace un libro e, forse forse, un’intera serie di Christine Feehan.
Ho provato tutti i suoi libri, pubblicati da noi nel corso degli anni, ma il risultato si è sempre rivelato una magra delusione. Sembrava non ci fosse verso di farmi rimanere contenta o anche minimamente coinvolta da una delle sue storie senza che partisse una critica spietata allo stile, al contenuto del libro e soprattutto al modo in cui i protagonisti vengono presentati sulla scena. Insomma, sembrava proprio non fare per me!
Inoltre, ho ritardato di molto la lettura di questo libro perchè, dato che accorpa in un’unica soluzione il primo e il terzo capitolo della serie delle sorelle Drake, ho voluto principalmente aspettare che spuntasse all’orizzonte il secondo volume, quello centrale. Se c’è una cosa che non amo è leggere i libri senza seguirne la cronologia narrativa degli eventi. La prima storia del libro introduce le sorelle Drake e ci concentra sulla misteriosa, meravigliosa Sara! Ma partiamo per ordine: Sette sorelle di una settima sorella nascono di generazione in generazione per tramandare i poteri magici, legati agli elementi naturali e non solo, e con il compito di fare del bene a chi le circonda e chiede un loro intervento. Per gli abitanti della piccola cittadina di Sea Haven sono un vero e proprio miracolo, da custodire e difendere, ogniqualvolta le sette sorelle fanno ritorno a casa. Loro possono ogni cosa, sacrificando però nei loro interventi se stesse e la propria energia, fino a renderle indifese ai pericoli esterni.
Sara è la maggiore delle sette sorelle e, con il suo ritorno a casa, mentre il vento sussurra incessantemente il suo nome, la maledizione ha inizio. Quando si schiuderanno i cancelli, l’amore coglierà lei per prima e poi tutte le altre sorelle, senza nessuna eccezione, fino a quando ciascuna di loro non avrà affrontato la propria sfida personale e trovato l’amore vero. Il suo racconto, “Magia nel vento”, è veloce quanto introduttivo. Dà il giusto imput per incuriosire il lettore su quello che aspetta questa famiglia e su chi sarà la prossima a capitolare, senza che nulla e nessuno possa intralciare il destino che le attende. Tra lo scatenarsi della maledizione, la nascita di un amore, e la minaccia di un assassino, si va intessendo il là di questa serie, con una carrellata su chi sono le sorelle Drake e su quali siano i loro poteri, fino a che tutte e sette non avranno fatto finalmente ritorno all’ovile.
Abigal invece, detta anche Abbey, è la terza sorella a capitolare. Dico la terza perché questo è il terzo libro nella corretta successione temporale narrativa. Nel secondo, “Melodia al crepuscolo” pubblicato da pochi mesi da solo, che consiglio di leggere in giusto ordine, è Kate a incontrare il proprio destino tra tinte natalizie fosche e alquanto tenebrose. La storia di Abbey invece è più corposa rispetto alle due precedenti. Lascia ampio spazio a quella che è l’evoluzione sentimentale che colpisce lei e Alexander Volstov, ex fiamma da cui si è sentita tradita quattro anni prima, e che ha deciso di non far rientrare nella propria vita a qualunque costo. Quello che però avviene in “Oceani di fuoco” è qualcosa di ben più grande di lei. Una minaccia di spionaggio e contrabbando d’arte Russa fa da sfondo a quello che è un amore passionale intriso di magia e di lotta alle avversità.
In questo libro si riesce ad avere un quadro chiaro quanto ben omogeneo della vita e del destino di questa famiglia dove l’elemento maschile esterno bilancia, con la sua presenza e il suo coinvolgimento, quello che è un mondo femminile fatto di pura magia e di segreti e tradizioni inestimabili. Semplice e scorrevole, riesce finalmente a fare centro e a intrigare su chi sarà la prossima malcapitata della situazione a soccombere trovando la propria giusta metà. Si arricchisce a mano a mano che il destino si compie di nuovi spunti e coinvolgimenti, che sicuramente andranno a infoltire il futuro che vede le Drake come fulcro di un potere generazionale. Consigliato se cercate magia, amore, divertimento e un mondo femminile potente più che mai.

Giudizio: ★★★★