Non mi fido, come la lavanda.
Mi difendo, come il rododendro.
Sono sola come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura, lascio che la mia voce siano i fiori.
Titolo: Il linguaggio segreto dei fiori
Titolo originale: The Language of Flowers
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Editore: Garzanti
Pagine: 334
Prezzo:18.60€
Titolo: Il linguaggio segreto dei fiori
Titolo originale: The Language of Flowers
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Editore: Garzanti
Pagine: 334
Prezzo:18.60€
Il 5 Maggio uscirà in contemporanea mondiale un libro diventato un vero e proprio caso editoriale già prima della sua pubblicazione: è stato acquistato negli Stati Uniti per una cifra altissima, poi conteso da tutti gli editori italiani e contemporaneamente acquistato in 30 paesi.
Si tratta di Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh, incentrato su Victoria, una ragazza problematica, senza radici che, però, grazie ai fiori e al loro linguaggio riesce a costruirsi un mondo dove curare la sua anima ferita e ritrovare finalmente se stessa.
Si tratta di Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh, incentrato su Victoria, una ragazza problematica, senza radici che, però, grazie ai fiori e al loro linguaggio riesce a costruirsi un mondo dove curare la sua anima ferita e ritrovare finalmente se stessa.
Trama Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.
Clicca l'immagine e leggi il dizionario dei fiori!
Booktrailer
SITO UFFICIALE ITALIANO (interattivo e ben fatto)
PAGINA FACEBOOK DEL LIBRO
La Garzanti ha avuto la geniale idea di pubblicare il libro con 4 differenti copertine, ognuna con un fiore diverso (e con un ben preciso significato). Oltre alla Rosa (significato: grazia ed eleganza) che potete vedere nella cover in alto anche: Camomilla (forza nelle avversità), Gerbera (allegria) e Buganvillea (passione). Ogni lettore potrà scegliere la copertina col fiore che più si addice al proprio carattere.
Diffido molto dei libri che diventano casi editoriali ancor prima di essere pubblicati. E' solo un modo per creare aspettative che poi vengono puntualmente deluse.
RispondiEliminaA tal proposito, una volta ho letto un episodio illuminante su questo fatto, nel libro di Eco "Non sperate di liberarvi dei libri". Ve lo ripropongo:
“Alla fiera del libro di Francoforte alcune personalità del mondo dell’editoria si ritrovano un giorno a pranzo. C’erano Gaston Gallimard, Paul Flamand, Ledig-Rowohlt e Valentino Bompiani. Vale a dire lo stato maggiore dell’editoria europea. Commentano questa nuova follia che si è impossessata dell’editoria, che consiste nel dare anticipi sempre più alti ad autori giovani che non hanno ancora dato prova di sé. A uno di loro viene in mente di inventare un autore. Il suo nome sarà Milo Temesvar, autore del già noto Let Me Say Now, per cui l’American Library ha già offerto quella mattina cinquantamila dollari. Decidono quindi di far circolare questa voce e di stare a vedere cosa sarebbe successo.
Bompiani torna al suo stand e racconta la storia a me e a un mio collega (all’epoca, lavoravamo per lui). L’idea ci seduce e iniziamo a passeggiare per gli stand della fiera parlando qua e là con fare misterioso di questo Temesvar che presto sarebbe diventato famoso. La sera, durante una cena, Giangiacomo Feltrinelli viene verso di noi, tutto eccitato e ci dice: “Non state a perder tempo. Ho già comprato io i diritti mondiali di Let Me Say Now!” Da allora, Milo Temesvar è diventato per me molto importante. In seguito ho scritto una recensione a un libro di Temesvar, The Patmos Sellers, che appariva come una parodia di tutti i venditori di apocalissi. Presentavo Milo Temesvar come un albanese che era stato cacciato dal suo paese per deviazionismo di sinistra! Aveva scritto un libro ispirato a Borges sull’uso degli specchi nel gioco degli scacchi. Per la sua opera sulle apocalissi, avevo anche proposto il nome di un editore che era molto chiaramente inventato. Ho saputo che Arnoldo Mondadori, all’epoca il più grande editore italiano, aveva fatto ritagliare il mio articolo su cui aveva appuntato in rosso: “Comprare a qualsiasi prezzo”.
Ma Milo Temesvar non si è limitato a questo. Se leggete l’introduzione al Nome della rosa, vi è citato un testo di Temesvar. Ho quindi ritrovato il nome di Temesvar in alcune bibliografie. Di recente, per fare una parodia del Codice Da Vinci, ho citato alcune delle sue opere in georgiano e in russo, provando così che ha dedicato all’opera di Dan Brown degli studi molto acuti. Insomma, ho vissuto tutta la vita con Milo Temesvar.”
Questa cosa la dice tutta!
forte l'idea delle copertine personalizzate.
RispondiElimina@Elayne
RispondiEliminaAnche io sono sempre stata scettica circa i casi editoriali ma alle volte lo sono davvero.
'Caso editoriale' non è solo uno strillo marketing che cerca di farci credere di avere per le mani un libro imperdibile ma, come in questo caso può voler significare letteralmente quello che è: un romanzo che come si legge in giro, è stato comprato in 30 paesi!!!
Diamogli una possibilità.
Simpatica la trovata delle 4 copertine diverse!
Marta
L'editoria non sa davvero più cosa inventarsi per vendere libri, si bada sempre di più alla forma e sempre meno alla sostanza. Carina comunque la trovata, a parte tutto!
RispondiEliminanon mi attira per niente...
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