giovedì 2 giugno 2011

Recensione: "Il segreto della tomba" di Charlaine Harris

Titolo: Il segreto della tomba
Titolo originale: Grave Secret
Autore: Charlaine Harris
Editore: Delos Books
Collana: Odissea Streghe
Pagine: 320
Prezzo: 14,90€
Data d'uscita: 27/04/2011
altro: ultimo volume quadrilogia Harper Conelly



Harper Connelly, l'investigatrice colpita dal fulmine, ed il suo fratellastro Tolliver si prendono una pausa dalla loro ricerca dei morti per far visita alle due ragazzine che entrambi considerano come sorelle. Ma, come sempre succede quando si recano in Texas, i ricordi della loro orribile infanzia riaffiorano Presto, i segreti di famiglia intrappolano entrambi, mentre Harper finalmente scopre cos'è successo alla loro sorella Cameron, sparita nel nulla tanti anni prima. E quello che scoprirà cambierà il suo mondo per sempre…

Eventuale spoiler per chi non ha letto i libri precedenti.
Recensione

Sembra difficile, a volte, trovare il miglior finale ad una storia che, senza nemmeno volerlo con convinzione, si è arrivati a leggere per intero ed ad apprezzare. Penso sia l’ostacolo maggiore in cui ci si deve imbattere se si affronta la lettura di una serie.
La Harris con originalità, e con una certa mia meraviglia personale, è riuscita in quest’ultimo quarto volume a concludere non solo una trama effettiva complessa e delicata, ma anche un caso investigativo personale ed una ricerca che ormai andava avanti da anni e che la protagonista Harper non riusciva ad abbandonare. La lettura non procede con pressione e con uno stile trascinante com’è avvenuto in precedenza. Sembra quasi di respirare quell’ansia da prestazione letteraria che si affronta in casi come questi.
Questa volta, in un ritorno quasi indietro nel tempo e a casa, nella ricerca di un compromesso e una riconciliazione familiare che permetta ai parenti di Harper e Tolliver di accettare e comprendere la loro nuova relazione e quel senso di famiglia reciproca che ormai sentono essersi consolidato tra di loro, ci troviamo davanti alla risoluzione di un ritrovamento innocuo che poi vedrà invece avere profonde radici personali con i due “protagonisti”.
E’ sconvolgente come dal nulla, senza perdere il filo della narrazione, la scrittrice sia riuscita a distanza di tempo a trovare una soluzione così completa e pertinente al caso di Cameron che ormai serpeggiava ininterrottamente in ogni trama precedente. Avviene quasi tutto per caso e non occorre farne un mistero perché è sottilmente accennato nella sua trama.
Un ultimo semplice caso nella stessa zona in cui abitano le sorelline di Harper e Tolliver, così da conciliare l’utile con il dilettevole. Un esame di coscienza familiare che li accompagna sia durante i momenti d’intimità, sia durante quelli di tensione che, come sempre, si vanno sovrapponendo alla tranquillità di alcune situazioni. Un incarico relativamente semplice in cui Harper è chiamata a fare una lettura quasi “sarcastica” di una tomba che la porterà accidentalmente e senza nemmeno volerlo a scoprire un piccolo particolare che qualcuno voleva tenere nascosto. Un incidente che però, nel corso della sua rivelazione porterà alla luce piccole sconvolgenti rivelazioni che legheranno due incidenti il cui collegamento non è passato inosservato, anche se ad una distanza di otto anni l’uno dall’altro.
Durante la narrazione abbiamo anche la piacevole conoscenza diretta di alcuni di quei personaggi fantasma che erano stati accennati in precedenza, come il fratello di Tolliver Mark o il loro padre Matthew, uscito di prigione per buona condotta. I casi della vita…
La lettura di questo libro non è qualcosa che procede costantemente sul filo del rasoio, ma si svolge tranquillamente e si avvicina man mano alla verità e alla drammaticità delle rivelazioni, rendono pericolosa la confessione di quanto il tempo è riuscito a mascherare. La parte investigativa aumenta d’intensità a mano a mano che si ritorna indietro con gli eventi e che tutti i personaggi immischiati nella vicenda svelano le loro carte e le loro regole.
La storia questa volta non ha un gran picco narrativo, ma è la complessità di quanto succede al suo interno a farla da padrone. L’emotività che traspare però è qualcosa di complesso. Se non si vuole entrare nel pieno della vicenda familiare, si perde sia spessore sia fascino. Potrebbe sembrare un ennesimo caso seriale in cui per una volta non è la protagonista l’oggetto di lesioni ma il suo compagno, ma c’è molto di più.
Un finale davvero ben orchestrato e riuscito, non c'è che dire. Una scoperta dei fatti che mette a rischio ed in gioco allo stesso tempo quanto si era precedentemente supposto, e che riesce a lasciare il lettore esausto ma contento di quanto finalmente avviene per concludere la storia o le storie in cui Harper cerca di dare aiuto.
Penso sia superfluo pensare ad un ulteriore libro, come alcuni suppongono possa accadere, perché quanto faceva da filo conduttore nei libri precedenti, ha trovato in questo un buon compimento sotto molti punti di vista. Sarebbe solo una forzatura da non sperare se non si vuole vedere rovinata la riuscita finale. Chissà se qualcuno potrebbe mai pensare ad una storia simile.

Giudizio: ★★★★ -

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