mercoledì 17 novembre 2010

Recensione: "Il canto della notte" di Camilla Morgan Davis

In un paese pressoché sconosciuto del Piemonte risiede una comunità che apparentemente si occupa del recupero di orfani e ragazzi difficili. Maila è una di loro, ha diciotto anni, si veste di nero, ordina scarpe e libri da Internet e fa esperimenti con erbe, fiori e piante. Non parla volentieri con gli alti, a differenza loro vive con conflitto la sua natura; spesso vorrebbe essere una ragazza normale, ma le è concesso tutto tranne questo. La quiete del paese è interrotta: due grossi lupi aggrediscono un uomo del posto. Da quel momento per Maila tutto cambierà: le apparirà uno strano segno sul petto, incontrerà un ragazzo dal nome misterioso e dovrà salvare la sua gente dall'attacco degli Artigli Rossi, un gruppo di licantropi assetati di odio e carne. Ed eccola Maila, in viaggio fino agli Alti Tatra, accompagnata da Othar, un valoroso guerriero. Riuscirà a portare la testa del capo dei nemici nel regno sotterraneo di Ayta, il luogo di confine fra la vita e la morte, in cui i lupi accompagnano le anime nell'aldilà?

Recensione
La copertina, la trama e quella sorta di inspiegabile attrazione che, a volte capita, prende ognuno di noi alla vista di un libro, tutto aveva contribuito a far nascere in me parecchie aspettative, troppe come al solito. "Il canto dell notte" non è un libro perfetto, anzi, ma grazie a una seconda metà di romanzo e a una fine del tutto inaspettata (o quasi) devo dire che mi ha convinta.
Ma partiamo dall'inizio.
Innanzitutto si parla di licantropi e anche se io non li amo particolarmente sono rimasta affascinata da come l'autrice sia riuscita a renderli. Sono esseri fieri, caparbi, legati tra loro da un legame indissolubile e potente. Vivono in simbiosi con la natura e sono dominati dalla Luna dalla quale traggono forza e vigore. Il loro è un mondo di gerarchie, di corse nel vento, di natura selvaggia e misteriose leggende.
Protagonista della vicenda è Maila, all'apparenza una ragazza come tante ma in realtà una licantropa che, appassionata di musica e libri, tenta in tutti i modi di essere "normale", senza però riuscirci completamente. Ma il destino a volte ha in serbo delle sorprese. Un giorno infatti per caso la giovane incontra una ragazzo, Ren, che, anche se lei non lo sa, è anche lui un licantropo. Tutto sembra perfetto, ma ciò che il destino può darti è capacissimo anche di togliere: Maila è stata designata per un compito che segna la sopravvivenza della sua razza e al contempo la disfatta degli Artigli Rossi, licantropi che, ormai fuori controllo, attaccano gli umani e si cibano della loro carne. E per fare ciò Maila dovra prendere importanti decisioni e soprattutto allontanare Ren dal proprio cuore perchè sulle sue spalle ora grava la vita di molti licantropi e un potere che richiede la sua massima concentrazione e dedizione. Il romanzo percorre un vero e proprio percorso di vita alla scoperta di mondi nuovi, di segreti inconfessabili e di un amore che tenta in tutti modi di non implodere. Tra il freddo paesino piemontese di Almadriade, corse tra boschi innevati e un mondo, Ayta, impregnato di magiche creature, questo libro tira le fila di una storia che se all'inizio può sembrare "già sentita" sa poi stupire in una parte finale con molta azione e una serie di colpi di scena che ti lasciano con un quesito da un milione di dollari: quando si potrà leggere il seguito?
Se da un lato ho quindi apprezzato moltissimo la storia, il finale e le leggende raccontate, dall'altro però non posso esimermi dal dire la mia su come questo libro è scritto. Ammetto di non essere riuscita ad aprezzare in pieno lo stile della Morgan-Davis. La narrazione scorre troppo veloce, chiusa in pochi spazi d'azione tanto che alcune scene si svolgono in un battito di ciglia lasciandoti con l'amaro in bocca per ciò che poteva essere maggiormente esplorato e spiegato. In particolare mi riferisco ai discorsi tra i personaggi, soprattutto quelli tra Maila e Ren, che vengono spesso omessi e fatti solo intendere. Tanto la narrazione è veloce sul fronte dell'azione e degli eventi quanto invece risulta completamente chiusa in descrizioni e richiami alla natura che soffocano la lettura rendendola davvero poco fluida. I personaggi sono descritti bene ma solo per quanto riguarda i principali, tutti gli altri avrebbero meritato una maggiore caratterizzazione, ugualmente per Ayta, il mondo sotterraneo che occupa uno spazio davvero esiguo.
In defitiva un buon romanzo che però, per i miei gusti, non è esente da difetti. Consigliato agli amanti dei licantopi, a chi non ha problemi con i libri che non finiscono e che chiaramente preannunciano un seguito e soprattutto a chi ama le atmosfere magiche della natura e le leggende.

7 commenti:

  1. Non ho ancora mai letto un libro sui licantropi... e questo m'incuriosisce... mmmmm... vedremo...

    XD

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  2. Grazie Keira...

    e grazie anche a Silvia e Lady Earnshaw. Vi auguro buona lettura.

    camilla morgan davis

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  3. Bella recensione.
    Sono davvero indecisa. Anche io non amo particolarmente i licantropi e mi annoio a morte se mi descrivono una foglia con due pagine, ma vederemo...

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  4. Bellissima recensione Keira!
    Il libro mi intriga e penso che lo comprerò perchè sono tra quelle che amano le atmosfere magiche come le definisci tu.
    Baci

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  5. Grazie della recensione.
    In quanto grande appassionato della figura del licantropo, attendo sempre con grnde interesse l'uscita di romanzi che lo riguardano. La mia speranza è che questa storia non sia eccessivamente "bloody romance", nel solco tracciato dai romanzi sui vampiri di moda oggi. Per il mio gusto personale, una storia di lupi mannari può anche avere una parentesi amorosa (e perchè no?)...ma dovrebbe riguardare soprattutto temi come la lotta per la sopravvivenza, la lotta contro la mostruosità e la bestialità (interiore ed esteriore). Qualunque sia il caso, leggerò il libro per fare le dovute valutazioni. ^ ^
    Intanto complimenti alla scrittrice per aver iniziato il suo viaggio.

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  6. Che bella recensione Keirina!
    Me l'ero persa e l'ho ritrovata stasera.. giacchè sono a pagina 30 del libro e volevo sapere che ne pensassi tu!
    Dunque per ora a me è piaciuta davvero tanto la descrizione della fanciulla che corre nel bosco, la 'corte di cristallo'. Mi ha davvero emozionato!
    Mentre il resto mi lascia moooooooooolto perplessa.. mi sembra tutto GIA'visto e rivisto e rivisto..
    aggiorno quando ho finito!!
    bacio e grazie
    la Zia

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