Recensione: "La breve seconda vita di Bree Tanner" di Stephenie Meyer

Trama: Bree Tanner ricorda appena come fosse la sua vita prima di acquisire dei riflessi sovrumani e un'inesauribile forza fisica. Prima che una sete insaziabile di sangue si impossessasse di lei... prima che qualcuno decidesse di trasformarla in un vampiro. Tutto quello che Bree sa è che vivere tra i suoi simili comporta poche certezze e ancor meno regole: guardati alle spalle, non attirare l'attenzione e, soprattutto, torna a casa prima dell'alba o morirai. Quel che non sa è che il suo tempo da immortale sta velocemente per scadere. Ma Bree trova un inaspettato amico in Diego, un vampiro neonato che desidera quanto lei scoprire l'identità della loro creatrice: un essere misterioso che tutti chiamano "lei". Quando realizzano che i neonati sono semplici pedine su una scacchiera più vasta di quanto non possano immaginare, i due giovani si trovano a dover decidere con chi schierarsi e di chi fidarsi. Ma se tutto ciò che sanno si basa sulla menzogna, sarà realmente possibile giungere alla verità? In questo mix di mystery, suspense e amore, Stephenie Meyer ricostruisce il viaggio dell'esercito che si prepara ad attaccare Bella Swan e i Cullen, fino all'indimenticabile scontro finale che sconvolgerà per sempre le regole degli umani e degli immortali. Dopo un'attesa di quasi due anni, ecco un episodio mai narrato che ha per protagonista, la vampira neonata incontrata per la prima volta in "Eclipse".

Recensione
"La breve seconda vita di Bree Tanner" potrebbe essere definito in tre modi: un racconto troppo lungo, un romanzo troppo breve, secondo me è semplicemente una sòla.
La Meyer è caduta in pieno nel vortice infinito del cosiddetto "posso scrivere tutto quello che mi passa per la testa tanto ho miliardi di fan pronti a comprare e a farsi piacere qualsiasi cosa pubblichi".Ne ho avuto il dubbio con "Breaking Dawn" ora ne ho la definitiva conferma.
Questo mini libro venduto al "modico" prezzo di 16 euro, scritto a caratteri cubitali e impaginato neanche fosse un libro per bambini di 3 anni, racconta la storia di Bree Tanner, una neonata vampira di circa 16 anni che al soldo di Riley, un tirapiedi di Victoria, fa parte di un gruppo di vampiri appena trasformati e, inconsapevolmente, destinati a una battaglia contro la famiglia Cullen.
Detto con sincerità non se ne sentiva minimamente la necessità di un libretto del genere: a chi interessa il punto di vista di questa fantomatica Bree Tanner di cui NESSUNO (a parte i fanatici) ricorda nel terzo libro della serie, "Eclipse"?
Per tre quarti il romanzo si dilunga in niente.Non c'è pathos, non c'è sorpresa (si capisce subito di chi la protagonista si innamora), solo lunghe ed infinite elocubrazioni mentali di Bree di cui avrei fatto volentieri a meno visto che come personaggio è abbastanza piatto e insulso. Diego, insieme a Fred, è forse l'unico che inizialmente risulti un minimo interessante ma alla fine è giocato malissimo e ne risulta poco convincente e apprezzabile nella parte del vampiro gentile e ingenuo.Non parliamo poi degli altri vampiri neonati. C'era molto materiale interessante per utilizzarli al meglio ma alla fine risultano stereotipati al massimo e chiaramente utilizzati per allungare il brodo.
L'unica parte del libro davvero interessante è la fine anche se è talmente veloce e confusa che si arriva all'ultima pagina e ti viene da dire: e allora?
Ho apprezzato molto la famiglia Cullen: la solida figura di Carlisle, l'irruenza di Jasper, la gentilezza di Esme e ovviamente Edward.Ma più di tutti mi sono piaciuti i Volturi (e in particolare Jane), se proprio la signora Meyer doveva "deliziarci" con un altro libro legato alla "Twilight Saga" perchè non scriverne uno su di loro?Non diciamolo troppo forte però!

Giudizio: **