Titolo:
Hunger Games - Il canto della rivolta
Autore:
Suzanne Collins
Editore:
Mondadori
Collana:
Chrysalide
Pagine:
419
Prezzo:
17.00€
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.
Recensione
Difficile scrivere un commento a quest'ultimo capitolo letterario dedicato agli
Hunger Games. E' stata una lettura strana, tutta giocata sul filo delle sensazioni e sull'attesa costante di risvolti inaspettati e drammatici. Voltata l'ultima pagina sono rimasta...inebetita, senza parole, quasi che ogni pensiero fosse rimasto misteriosamente racchiuso in questo libro che tanto ha preteso e tanto ha dato a livello emozionale.
Se ne è parlato in lungo e in largo, nelle ultime settimane, della trilogia di
Suzanne Collins. Peccato che ancora una volta non sia stata data la giusta risonanza e importanza alla bellezza senza pari dei tre libri. L'uscita del film ha smosso le acque ma siamo ancora lontanissimi dal successo che realmente meriterebbe questa fantastica trilogia per ragazzi e adulti che arriva a picchi di perfezione che pochissime saghe hanno saputo raggiungere. Sarà, molto probabilmente, un'opinione impopolare ma non c'è
Twilight che riesca a reggere il confronto con
Hunger Games e anche se il successo non può essere paragonabile, soprattutto qui in Italia, credo che la Collins sia riuscita nell'intento di creare qualcosa di nuovo che merita di essere letto, indipendentemente dal fatto che sia uno young adult, categoria che in verità poco si addice a questa trilogia, e al di là di ipotetiche accuse di plagio. L'autrice racconta una storia che non ha niente a che vedere con il mondo sbrilluccicante e patinato di altre serie e senza l'ausilio di creature fantastiche, seducenti e ammalianti. Quello di
Hunger Games è un mondo duro e crudele dove l'
essere umano, e tutte le sue debolezze, ne è il protagonista assoluto. La Collins non ha remore nel mostrare la paura, l'egoismo, il desiderio di potere, la crudeltà dell'animo umano e lo fa senza giri di parole e senza indorare la pillola. Da questo punto di vista,
Il canto della rivolta rappresenta l'apice e la perfetta conclusione di questo modo di narrare, più dei due libri precedenti. E' un
romanzo di una bellezza triste e malinconica che mi ha riempita di ansia e aspettativa fin dalle pagine iniziali. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla prima metà del romanzo che langue in un'apparente scarsità di eventi significativi, espediente usato anche nei due volumi precedenti, perchè la seconda parte recupera in azione, colpi di scena e un finale, dal retrogusto dolce-amaro, a dir poco epico che lascia talmente saturi di sensazioni da non saper esprimere quello che realmente si è provato leggendolo. Si soffre, si spera, si odia insieme a
Katniss che, ancora una volta, si dimostra un'eroina più umana di quanto si possa pensare nonostante la corazza di durezza e di sottile egoismo di cui sembra ammantata; non è difficile parteggiare per la Ghiandaia Imitatrice e appoggiarla sempre e comunque nonostante alcune scelte più o meno discutibili di cui si rende protagonista. Accanto a lei ritroviamo tutti i personaggi dei precedenti volumi: ovviamente Gale e Peeta con i quali prosegue l'avvincente ma non fondamentale triangolo amoroso, Finnick, Hymitch, Prim, nuovi aiutanti, nuovi nemici e soprattutto lui, il presidente Snow, nemesi di Katniss. Ognuno di loro viene tratteggiato perfettamente grazie alla complessità psicologica di cui la Collins fa sempre largo uso.
Infine c'è la guerra. I nostri protagonisti combattono e lo fanno senza esclusione di colpi, alcuni ci lasciano la pelle, altri rimangono segnati a vita, altri ancora usano la guerra per i propri scopi. Se nei libri precedenti l'azione era presente ma non in maniera preponderante, ne
Il canto della rivolta diventa il fondamentale pilastro della storia e degli eventi. E quando di mezzo c'è la guerra le cose non vanno mai nel verso giusto e difficilmente si resta immuni. Tutto cambia.
Non ho ancora capito se si tratta della degna conclusione della trilogia di
Hunger Games, so solo che
Il canto della rivolta coinvolge a livello quasi fisico e, una volta concluso, lascia mentalmente spossati. O, almeno, questo è quello che è successo a me. Amerete questo finale o lo odierete? Di certo non resterete indifferenti, questa è l'unica cosa che vi posso garantire. Se invece tra chi legge questo mio commento c'è ancora qualcuno che non si è deciso a provare questa saga...fatelo, non ve ne pentirete. Io non posso fare altro che consigliarvela caldamente, questa trilogia vi entrerà dentro e difficilmente vi abbandonerà!
Giudizio: ★★★★ 1/2