Recensione: "Il club dei morti" di Charlaine Harris

TRAMA: Sookie Stackhouse ha seri problemi di cuore. Di recente Bill Compton, il suo fidanzato vampiro, si è mostrato più freddo e distante. Ora è addirittura partito per un altro Stato. Eric, il bello e crudele capo di Bill, ha qualche idea su cosa possa essere successo: è stato rapito dalla sua ex ragazza, la conturbante “vamp” Lorena. Prima ancora di rendersene conto, Sookie si ritrova perciò a Jackson, nel Mississippi, insieme ad Alcide, l’affascinante ragazzo-lupo che la corteggia. Si unirà così alle creature notturne dell’underground urbano che frequentano il Club dei morti, un locale poco raccomandabile dove i membri dell’élite dei vampiri vanno a divertirsi. Quando riuscirà finalmente a trovare Bill, Sookie lo sorprenderà a commettere un inaspettato tradimento e non saprà se salvarlo o meno. Un nuovo capitolo della serie sui vampiri di Charlaine Harris, scritto con quella esplosiva miscela di umorismo, erotismo, horror e romance che hanno decretato l’immenso successo della saga di Sookie Stackhouse.
 
 
***ATTENZIONE SPOILER***
***ATTENZIONE 2: RECENSIONE POCO SERIA E POCO OBIETTIVA***
Aspettavo con ansia questo terzo capitolo delle avventure di Sookie in "edizione economica", edito dalla Fazi. I primi due libri mi erano parsi carini ma niente di veramente trascendentale, forse anche perchè influenzata dalla visione delle prime due stagioni del telefilm True Blood, migliore, a mio parere, rispetto ai libri. In questo terzo capitolo invece avviene un significativo passo avanti. La trama è più lineare e pensata rispetto alle precedenti e anche decisamente più avvincente.Si ritrovano vecchi personaggi, come il mitico Bubba, ma ne vengono introdotti anche di nuovi che avranno sicuramente peso nei libri futuri: il Re del Mississippi e soprattutto il lupo mannaro Alcide, personaggio a dir poco affascinante che riesce, senza grande sforzo in verità, ad ammaliare la nostra volubile Sookie. Una domanda però mi sorge spontanea da tre libri a questa parte: cos'ha avrà mai di tanto speciale questa Sookie che tutti gli uomini, anzi tutti gli esseri soprannaturali, cadono ai suoi piedi? Qualcuno me lo spieghi!
 Benchè in questo romanzo la nostra eroina riesca a risultare meno odiosa del solito, i suoi scrupoli e la sua (falsa) fedeltà nei confronti dell'amato Bill è francamente poco veritiera e sopportabile.Anche se però a pensarci, in questo caso non non riesco neanche a darle tutti i torti: chi non cadrebbe in tentazione con un Alcide o un Eric sotto mano?Io no di certo.
Tutto si può dire della Harris ma non che non sappia crearti dal nulla personaggi maschili veramente adorabili che in poco tempo ti fanno patteggiare per uno piuttosto che per un altro che in precedenza tifavi. Beh ,a me questo succede solo in parte,in realtà, visto che il mio cuore è votato per l'eternità a Eric che, con mio grande giubilo, ha notevole spazio(in tutti i possibili sensi) in questo terzo libro (e ne avrà ancora di più nel quarto) a discapito, invece, di colui che dovrebbe essere il protagonista maschile per eccellenza: Bill, anzi come in un certo blog su True Blood lo chiamano, BORING BILL.Personaggio tra i più inutili della storia, qui è al limite dell'umana sopportazione. Prima se ne parte per chissà quale missione cagando il meno possibile la povera Sookie che chiede, giustamente, spiegazioni della sua partenza, poi la tradisce, viene rapito, e non ancora contento torna con la coda tra le gambe credendo di poter essere perdonato come se nulla fosse. Insomma, datemi un paletto per favore, che non se ne può più!
Eric invece si dimostra il solito adorabile mascalzone che tutte(?) noi adoriamo e il solo pensiero di come verrà reso sullo schermo (nella terza stagione di True Blood) dal magnifico vichingo svedese Alexander Skarsgard....beh, avete capito!
Tutto il resto è superfluo: trama carina,stile scorrevole e ironia assicurata(soprattutto nel finale). Sicuramente il libro migliore da inizio serie, consigliato!
GIUDIZIO:****