martedì 29 dicembre 2009

Recensione: Grazie dei ricordi



TRAMA: Joyce è una giovane donna il cui matrimonio sta andando in pezzi. Dopo un terribile incidente, dal quale si salva solo grazie a una trasfusione di sangue, decide di tagliare il fragile filo che ancora la tiene legata al marito e di tornare nella casa paterna, e qui cominciano ad accaderle cose stranissime: ricorda fatti che non dovrebbe ricordare, ha visioni di un passato che non è il suo, scopre di saper parlare latino, francese, italiano e di essere esperta d'arte, e ogni notte sogna una bambina bionda che non conosce. Justin è un professore americano studioso d'arte e del Rinascimento italiano. È a Dublino per tenere dei corsi all'università, e per stare vicino alla figlia che, dopo il divorzio dei genitori, si è trasferita a vivere con la madre. Si è fatto convincere da una collega a dare il suo contributo alla Giornata del Donatore di Sangue: è la prima volta in vita sua che prende una decisione d'impulso. Quando, giorni dopo, comincia a ricevere dolci, fiori e piccoli doni sempre accompagnati da bigliettini anonimi su cui c'è scritto solo "Grazie", è più che mai determinato a trovare chi glieli manda. Joyce e Justin, l'una indipendentemente dall'altro, iniziano un viaggio alla scoperta di se stessi. Si rincorrono. Si riconoscono senza conoscersi. Si sfiorano senza incontrarsi tra la folla di una splendida Dublino che fa da cornice alla loro avventura.


RECENSIONE:  Premettendo che non amo particolarmente il modo di scrivere della Ahern , questo "Grazie dei ricordi" si fa leggere e anche di gusto. Incomincia un pò in sordina ma se si riesce ad arrivare a metà il romanzo ingrana la quarta e fila via che è un piacere e ci si diverte e ci si appassiona a questa originale storia d'amore. Così come nel primo e più famoso libro della Ahern, "P.S. I love you", anche qui la narrazione comincia con la descrizione di una disgrazia, per poi raccontare con spiccata ironia e semplicità il percorso interiore di una persona che può e deve riacquistare la speranza di una nuova felicità.
La scrittrice fa sue l'ironia, l'inventiva,l'originalità e, in questo caso, anche un pizzico di magia che non guasta mai. E' stata da subito la trama ad attirarmi: l'idea, piuttosto conturbante, che grazie ad una trasfusione di sangue sia possibile ricevere pensieri, conoscenze e ricordi del donatore mi ha oltremodo affascinata e convinta all'acquisto benchè fossi un pò titubante visto che la lettura di "P.S. I love you" non mi aveva convinta del tutto. Anche "Grazie dei ricordi" non è certo un capolavoro ma, senza grandi pretese, riesce comunque a far passare qualche ora spensierata.
Oltre ad un inizio piuttosto traballante, il romanzo ha anche un'altra grande pecca ovvero la presenza asfissiante e odiosa del padre della protagonista, ridotto, senza motivo, ad un inutile quanto insopportabile macchietta che, presente lungo tutta la narrazione, dà letteralmente sui nervi...!
GIUDIZIO: ***

CONSIGLIATO A CHI....ama le storie d'amore condite con un pò di magia o più semplicemente quei romanzi di semplice svago adatti sotto all'ombrellone così come al caldo della propria casa durante le fredde giornate invernali.
SCONSIGLIATO A CHI... non riesce a digerire le storie un pò stucchevoli e buoniste o è in cerca di letture impegnate.

NB: Attenzione!Il libro lo si può trovare in libreria in tre differenti formati e copertine: una versione rilegata(19,00 €), una in economico (9,00 €) e una in super-economica (5,90 €). Le copertine sono:




7 commenti:

  1. Anch'io ho letto senza troppo entusiasmo PS I love you e da allora non ho più letto la Ahern...

    ;-)

    RispondiElimina
  2. Infatti!a suo tempo però diedi la colpa al fatto di aver visto prima il film che mi era piaciuto più del libro....A
    Purtroppo però anche questo "grazie dei ricordi" non è il massimo ma se si cerca una lettura leggera leggera va benissimo!Secondo me è proprio la scrittura della Ahern che non convince...

    ps:ancora GRAZIE!!!

    RispondiElimina
  3. Sì, è la Ahern che è troppo sopravvalutata. La sua scrittura non riesce ad emozionare e coinvolgere. Io non ho visto il film, ma credo che possa solo migliorare la storia originale. E poi non ho sinceramente capito in qualche genere si collocano i suoi romanzi: chick-lit, sentimentale, drammatico?? Iniziano quasi sempre male... poi dopo un po' capitano delle situazioni che pian piano risollevano le sorti della protagonista... bah! A me non sembrano né storie da libro rosa, né sentimentali, né drammatici... no, no, no non fa per me!

    ;-)

    PS: ancora PREGO!!!

    ;-)

    RispondiElimina
  4. Concordo in pieno!infatti nello scrivere il commento al libro mi sono trovata in difficoltà nel collocarlo in un qualche genere ben preciso. La Ahern gioca un pò con tutti i generi per attirare più pubblico possibile. L'unico merito che mi sento di dare a questa scrittrice è l'inventiva: bisogna riconoscere che le sue storie sono originali e si sa che una bella trama attira e vende.
    Il film di P.S I love you è molto carino(meglio del libro!) e te lo consiglio...non fosse altro perchè il protagonista è Gerard Butler! :P

    RispondiElimina
  5. L'ho letto anche io (da premettere che sono una fan adorante della Ahern) e l'ho trovato semplicemente magico (anche se il mio preferito è "Se tu mi vedessi ora")! L'ho anche recensito sul blog. :)

    RispondiElimina
  6. Buon a sapersi Anita Book!!
    a me alla fine non è che dispiacciono i libri della Ahern,hanno sempre delle belle storie, originali e a tratti divertenti: insomma ottime per svagarsi!però non so, c'è qualcosa che non mi convince mai del tutto!!credo proprio che sia il suo modo di scrivere che non mi piace....
    cmq comprerò appena possibile "Se tu mi vedessi ora"...non si sa mai, magari cambio idea!!

    RispondiElimina
  7. L'ho visto proprio oggi in edicola e mi sono ricordata che ne avevi parlato nel blog: un giorno di questi ci ripasso e lo compro!

    RispondiElimina