mercoledì 17 marzo 2010

Recensione: "Il gusto proibito dello zenzero"

Questa recensione non è mia ma di una lettrice di questo blog, Estel, che molto gentilmente mi ha inviato questo suo commento al libro "Il gusto proibito dello zenzero" di Jamie Ford uscito un paio di mesi fa in Italia.

Seattle. Nella cantina dell’hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant’anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l’ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta. L’America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino, ma conosce già da tempo l’odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l’aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All’inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Ma, giorno dopo giorno, si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Un amore innocente e spensierato. Un amore impossibile. Perché l’ordine del governo è chiaro: tutti i giapponesi dovranno essere internati e a Henry, come alle comunità cinesi e, del resto, a tutti gli americani, è assolutamente vietato avere rapporti con loro. Eppure i due ragazzini sono disposti a tutto, anche a sfidare i pregiudizi e le dure leggi del conflitto. E, adesso, quarant’anni dopo, quell’ombrellino custodisce ancora una promessa. La promessa che la Storia restituisca loro la felicità che si meritano.

Recensione:

Semplicemente…poetico.
Una storia che all'inizio non mi aveva preso più di tanto, ma che poi mi ha catturata: così delicata, così profonda, così vera. Keiko ed Henry, lui cinese, lei giapponese, si conoscono nell' America del 1942 e tra loro nasce subito un'amicizia, che via via si trasforma in un sentimento più profondo. Ma non è così facile, perchè loro sono -o dovrebbero essere- nemici: il Giappone è “il nemico”. Ma cos'è la cecità del patriottismo, di fronte all'intensità del primo amore? Henry sfida le convenzioni imposte dal padre in nome di questo sentimento, ma la guerra è inesorabile e separerà i due giovani ragazzi. Per sempre?

Con una scrittura semplice ma efficace, l’autore ci trasporta con naturalezza dagli anni 40 ai giorni d’oggi, per farci vivere insieme ai protagonisti la riscoperta del passato, l’inizio e la conclusione di una storia che ci insegna a non abbandonare mai i nostri sogni e a credere sempre, anche quando gli avvenimenti sembrano dirci il contrario. (Vere chicche, in tutto questo, i cosiddetti personaggi “secondari”, che con la loro discreta presenza e la loro ironia daranno al destino un grande aiuto!)

E' una storia che tocca il cuore, piena di sentimento, di rimpianti e di speranza .. e che mette in luce un fenomeno storico poco noto, quello della 'deportazione' dei giapponesi, in America, durante la Seconda Guerra mondiale. Ambientato durante uno delle epoche più buie e dolorose degli Stati Uniti, Il gusto proibito dello zenzero è una storia indimenticabile e commovente, che esplora la forza eterna e immutabile dell’amore.

Da leggere!


"I rapporti fra le persone sono una cosa complicata. Ma non rinunciare, da tutto questo verrà fuori qualcosa di buono; le cose, alla fine, trovano sempre la loro strada.."

2 commenti:

  1. è nella mia lista dei libri da leggere!!!
    nn vedo l'ora!!!
    grazie per la recensione!!

    RispondiElimina
  2. è senza dubbio bellissimo lo consiglio a tutti

    RispondiElimina