Titolo: Io sono Heathcliff
Autore: Desy Giuffrè
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 300 ca.
Prezzo: 18.00€
Dopo innumerevoli rinvii arriva, finalmente, il 29 marzo in tutte le librerie il romanzo d'esordio dell'italiana Desy Giuffrè, edito dalla Fazi nella collana Lain. Grandissima appassionata del classico inglese Cime Tempestose, l'autrice si propone al grande pubblico con un sequel del celebre romanzo di Emily Bronte. Ma non un sequel qualsiasi. Io sono Heathcliff è, infatti, la rivisitazione moderna in chiave paranormale dell'immortale e combattuta storia d'amore tra Heathcliff e Catherine. E se il loro amore fosse sopravvissuto?Se il destino, e la magia, operassero per far sì che i due sfortunati amanti abbiano una seconda possibilità per vivere e coronare i loro sogni romantici?Non sarà, però, il destino a decidere per loro, ma il segreto custodito nell’epitaffio di una tomba «Le rocce ne saranno custodi. La brughiera prigione. Finché una Figlia di Sangue non giungerà per ridare il sale alle loro ossa. E la terra non griderà più i loro nomi» che sconvolgerà la vita, nel presente, della ricca e viziata Elena e dell'affascinante ladro di strada Damian.
Per leggere maggiori informazioni, leggere capitoli inediti e schede dei vari personaggi vi consiglio di visitare il bellissimo sito dell'autrice e il suo blog. Dal 1 al 20 marzo, inoltre, si avrà la possibilità di partecipare a un concorso legato al romanzo, per maggiori info QUI, mentre, dal 21 marzo, sarà possibile leggere i primi capitoli in anteprima sul sito 10righedailibri.it
Trama Elena Ray è una ragazza ricca e viziata, la sua apparente superficialità nasconde però le tipiche sofferenze adolescenziali. Damian Ludeschi è un affascinante ladro di strada, amante del pericolo e romantico sognatore, incapace di accettare l’abbandono del padre e di assecondare i voleri di uno zio violento e avido di potere. Le loro vite sembrano non avere nulla in comune, se non fosse per un’antica maledizione che lega entrambi alla vecchia tenuta conosciuta con il nome di Wuthering Heights, e ai loro storici proprietari: Catherine Earnshaw e il suo amato Heathcliff. Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli nel classico senza tempo Cime tempestose, che ha fatto palpitare tanti cuori, e ora li ritroviamo come spiriti disposti a tutto, anche ad appropriarsi delle vite dei due giovani protagonisti pur di avere una seconda possibilità di vivere il loro sfortunato e triste amore.
Booktrailer
L'autrice
Desy Giuffré è nata a La Spezia nel 1985. Vive in Sicilia. Lettrice vorace, ha con Cime tempestose – che conosce a memoria e da cui ha preso spunto per questo romanzo – un rapporto viscerale. Io sono Heathcliff è il suo romanzo d’esordio.
Sito ufficiale
Blog ufficiale
Questa ci mancava.
RispondiEliminaDopo gli scempi sui romanzi di Jane Austen e Charlotte Bronte, anche Cime Tempestose è finito nel calderone delle ovvietà.
Non lo leggerei nemmeno morta, proprio perchè ho amato Cime Tempestose e il suo finale, perfetto nel suo senso di perdita e riconciliazione. E, in tutta sincerità, sono davvero stufa di queste rivisitazioni di grandi, immortali classici ai fini di trame insipide e banalotte.
Juls
Juls, sottoscrivo OGNI tua santissima parola... trovo ridicolo scrivere il sequel della storia di qualcun altro. Soprattutto se il romanzo in questione è di fama planetaria.
EliminaChe squallore!!!
Se una persona ha le capacità e la voglia di scrivere che si inventi una storia propria... altrimenti che si limiti a leggere quelle che scrivono gli altri.
La Fazi è caduta proprio in basso...
Dandelion
Ci siete andate giù pesante ragazze!!
EliminaDa una parte devo dire che capisco le vostre remore, dall'altra però, sarà che non sono mai stata una purista (nè nel caso delle Bronte che in quello, soprattutto, della Austen) ma a me questi esperimenti non dispiacciono. Forse perchè adoro l'idea di poter "incontrare" nuovamente personaggi tanto amati!E dire che a me "Cime Tempestose" non è mai andato a genio...ma questa è un'altra storia.
Non dimentichiamo, comunque, che oltreoceano la produzione di sequel/rivisitazioni dedicati a grandi classici della letterata è davvero sterminata. Non mi pare giusto mettere alla gogna una giovane autrice italiana, qui al suo esordio, senza prima averle dato una possibilità. Insomma, credo sia giusto dare un pò di fiducia anche a prodotti nostrani.
Discutibile, certo, la scelta di scrivere il sequel paranormale di classico di questa portata ma, come ho scritto sopra, non è la prima e non sarà neanche l'ultima! Io una chance la concedo volentieri, a lettura ultimata darò il mio giudizio che potrà benissimo essere negativo e, anzi, totalmente identico al vostro (pre)giudizio! ;)
Che cattiveria si legge neii vostri commenti. E' un autrice esordiente, perché dare di questi giudizi affrettati. Prima una cosa la si legge...poi la si giudica.
RispondiElimina-Sally
Keira, Sally,
RispondiEliminail fatto che questi prequel/sequel MANIPOLATI siano in voga anche oltreoceano non influisce sul concetto di base e nemmeno influisce il talento dell'autrice (le auguro ogni fortuna dal più profondo del cuore), o la conferma da parte vostra che il libro sia scritto effettivamente bene. Con tutta la fuffa e le americanate che invadono gli scaffali delle librerie, ben vengano gli autori italiani!
Il problema (secondo me) sta proprio all'origine perché trovo ORRIBILE, e ripeto ORRIBILE, scrivere una storia facendo rivivere i personaggi di un altro autore.
Avete letto Pet Sematary di Stephen King? Ecco, secondo me i personaggi fatti rivivere da qualcuno che non sia il loro creatore, danno origine a qualcosa che non porterà mai a niente di buono e vero perché la storia affonda le radici in qualcosa che vero non è.
Credo fortemente nell'empatia unica e inimitabile tra autore e personaggio: solo l'Edward Cullen della Meyer è vero così come solo il Darcy della Austen o l'Heatcliff della Bronte. Mi possono stare bene le fanfiction ma il fatto che queste si trasformino in libri, editi per di più da una casa editrice come Fazi, mi rattrista. Tifo spassionatamente per l'originalità della Rowling, della Gier, della Collins..
Riconosco a Desy il coraggio di essersi confrontata con un mostro sacro come la Bronte... un po' come dire... proviamo a ridipingere la Monna Lisa.. però, o ti chiami Andy Warhol e lo fai in un modo psichedelico e del tutto innovativo e originale o forse è meglio piantare una tenda nel corridoio del Louvre e contemplare Leonardo per il resto della tua vita..
Detto questo, auguro a Desy di sentir vivere e poter raccontare un SUO personaggio nato in un SUO contesto e che muove i passi in un mondo che solo lei conosce in ogni dettaglio perché secondo me solo quella è la MAGIA dello scrivere.
Scusate la lungaggine, il tema, come si può intuire, mi appassiona notevolmente.
Buona giornata a tutti!
Dandelion