martedì 8 novembre 2011

In libreria: "Graffiti Moon" di Cath Crowley e "Pensavo di scappare con te" di Francesco Gungui

Escono oggi, 8 novembre, in tutte le librerie due libri della collana Shout edita Mondadori. Due romanzi accomunati da storie di e per ragazzi, adolescenza, amore, uno sulla street art, l'altro sull'irresistibile voglia di dire quello che si pensa davvero.

Titolo: Graffiti Moon
Autore: Cath Crowley
Editore: Mondadori
Collana: Shout
Pagine: 228
Prezzo: 17.00€

Cinque minuti… anche stasera l’ha mancato per soli cinque minuti. Da mesi Lucy insegue Shadow, il più originale, inventivo e misterioso writer di Melbourne. Nessuno lo ha mai visto, ma tutti parlano di lui. Nessuno sa chi sia, tranne Poet, l’amico che dà i titoli ai suoi murales. Lucy sa che Shadow è il ragazzo giusto: geniale, creativo e appassionato di arte come lei, ed è decisa a incontrarlo. Solo Ed sa dove si trova e, anche se è l’ultimo ragazzo con cui vorrebbe passare il suo tempo, Lucy accetta di seguirlo in una folle notte di scorribande, confidenze e rivelazioni sotto i cieli azzurri che ricoprono i muri della città.
Per vedere il booktrailer cliccate QUI
_____________________

Titolo: Pensavo di scappare con te
Autore: Francesco Gungui
Editore: Mondadori
Collana: Shout
Pagine: 312
Prezzo: 16.00€

Dire tutto quello che pensi può cambiarti la vita. Ma a volte la vita va cambiata.
Alice non dice mai quello che pensa. Non l'ha mai fatto. Da quando è nata tiene i suoi pensieri per sè. Non dice quello che pensa a i suoi genitori che si stanno separando, a Martina che è scappata di casa, a Chiara che mangia nevroticamente tutto quello che le passa davanti agli occhi, a Mary che si veste come una bambolina sexy anche per andare dal giornalaio; non lo dice a suo fratello, alla sua vicina di casa, alla sua insegnante. Soprattutto non lo dice a Luca perché scoprire i suoi pensieri vorrebbe dire conoscere i suoi sentimenti e adesso ha troppa paura di dove tutto ciò potrebbe portarla. 
Alice non dice mai quello che pensa, fino al giorno dell'incidente, quando, in auto insieme alla famiglia, precipita da un ponte a quasi cinquanta metri da terra e si risveglia in ospedale. "Si chiama sindrome frontale" le spiegano. "In pratica, dici tutto quello che pensi, non hai più filtri". Alice pensa troppo, ma i suoi pensieri li ha sempre tenuti per sé. 
Ora tutto sta per cambiare.
Tutto avviene in un istante. La vita ti scorre davanti agli occhi come la pellicola di un film che si riavvolge alla velocità della luce. Un istante nel quale il cervello umano in normali condizioni non sarebbe in grado di passare in rassegna così tanti ricordi. E questo fa un po’ rabbia a pensarci. Evidentemente il cervello vale molto di più di quello che ti fa credere per tutta la vita. Ma ci tiene a fartelo sapere solo nel momento in cui stai per morire. Una macchina ribaltata sta scivolando lungo una strada a tre corsie. Intravedo mio fratello sul sedile posteriore. È finito a testa in giù. Mio padre accanto a lui cerca inutilmente di aggrapparsi al sedile mentre mia madre, alla guida, sembra priva di sensi. Ci sono anch’io in quell’auto, sono seduta al posto del passeggero, ma è come se fossi fuori di me quando tutto accade. È come se fossi sospesa qualche metro per aria e osservassi la scena dall’esterno, come in un film. La macchina va a sbattere a gran velocità contro il guardrail e finisce fuori dalla strada. Strada che in realtà è un ponte alto circa una trentina di metri, quelli che l’auto si accinge a percorrere in caduta libera. È in quel momento che la pellicola della mia vita comincia a riavvolgersi. Solo che per qualche ragione, dopo un paio di belle foto di me da bambina al mare, il meccanismo si inceppa e scivola fino a tre giorni fa. Ci sono anche dei sottotitoli. Dicono: tutto è cominciato lì. 
Booktrailer

Nessun commento:

Posta un commento