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mercoledì 7 novembre 2012

In uscita la nuova edizione di "La pedina scambiata" di Georgette Heyer


Titolo: La pedina scambiata
Titolo originale: These Old Shades
Autore: Georgette Heyer
Editore: Astoria
Pagine: 368
Prezzo: 17.50€

Georgette Heyer. Un nome, numerosi romanzi e un destino...infelice. Ingiustamente dimenticata, in particolare nel nostro paese, e tacciata di essere una scrittrice di Harmony, la Heyer è in realtà una delle grandi penne rosa del ventesimo secolo, una delle poche degne di essere nominate eredi della grande Jane Austen. La deliziosa casa editrice Astoria permette ora di riscoprire questa autrice riproponendo opere che nel nostro paese sono da tempo fuori commercio. Dopo il carinissimo La Grande Sophie, esce quindi in libreria La pedina scambiata, primo volume di una trilogia incentrata sui componenti della famiglia Alistair che lanciò la carriera della Heyer nel 1926. Ambientato nel periodo Georgiano a Parigi, sono protagonisti il famigerato Duca di Avon, detto Satana, e la bella quanto imprevedibile Leònie che si traveste da uomo per sfuggire a un crudele nemico. Rapimenti, fughe rocambolesche, rapimenti, congiure, balli e tanta ironia per questo classico della classicissima Heyer, in libreria da oggi 7 novembre.

Trama In una notte della Parigi pre-rivoluzionaria, il duca di Avon s’imbatte casualmente in un ragazzino in fuga dalle botte del fratello. Léon, così si chiama il fuggitivo, ha capelli incredibilmente rossi e occhi violetti e questi tratti richiamano al duca quelli di uno dei suoi più vecchi nemici, il conte de Saint-Vire. È subito chiaro che la decisione del duca, non a caso soprannominato Satana, di “comprare” il ragazzo per farne il suo paggio non è frutto di tenera compassione. Ma gli sviluppi della storia non sono altrettanto chiari, e ben presto si resta affascinati dalla sottile intelligenza di Avon, dall’impetuosità e coraggio di Léon, dagli intrighi e misteri che a poco a poco vengono alla luce. 

L'autrice
Georgette Heyer (1902-1974) cominciò giovanissima a raccontare storie ispirate alla Primula rossa della baronessa Orczy per intrattenere il fratello malato. Spinta dal padre, Georgette mise questi racconti in forma scritta e nel 1921, a soli diciannove anni, pubblicò il suo primo romanzo, La falena nera. A partire da lì e fino al 1973 Georgette Heyer scrisse senza interruzione un best-seller dopo l’altro.

GH permette di superare la crisi d’astinenza da Jane Austen. 
GH non scrive Harmony. 
GH scrive romanzi storici rosa. 
GH è l’autrice cui si torna in momenti di sconforto. 
GH è l’autrice cui si torna quando ci si vuole rilassare e divertire. 
GH è per le lettrici ciò che Wodehouse è per i lettori, balli e intrighi amorosi al posto di club e case di campagna. 

mercoledì 25 gennaio 2012

In uscita: "Britannia Mews" di Margery Sharp


Titolo: Britannia Mews
Autore: Margery Sharp
Editore: Astoria
Pagine: 384
Prezzo: 18.00€

Se c'è una cosa che di sicuro farò in questo 2012 è leggere tutti i libri editi Astoria, una piccola casa editrice milanese che ho scoperto per caso su facebook e il cui catalogo mi ha letteralmente conquistata. Pubblica, infatti, quei classici che si sono persi nel tempo, quelle piccole perle del passato che guardano al mondo con ironia e leggerezza e che, ingiustamente, sono state pubblicate e subito scomparse o addirittura mai apparse nel nostro paese. Il nuovo libro in uscita oggi 25 gennaio è Britannia Mews di Sharp Margery, prolifica autrice di libri per adulti e bambini e della la serie che ha ispirato il cartone Le avventure di Bianca e Bernie.


Trama
Il romanzo è ambientato a Britannia Mews, un quartiere di Londra nato per ospitare gli stallieri e i cavalli delle ville che davano sull’elegante Albion Place, diventato poi nel corso di mezzo secolo quartiere misero e degradato, poi bohemienne, poi alla moda, ma sempre con una fama poco raccomandabile per i borghesi di Londra. Viverci diventa un segno esistenziale, un giudizio sulle scelte di vita della protagonista, Adelaide Culver. Ragazzina di buona famiglia, da subito poco incline ad accettare le convenzioni sociali con le loro regole e, in un certo senso, il loro vuoto, si innamora del maestro di disegno e contro il parere della famiglia, lo sposa. Questo ovviamente determinerà tutto il corso della sua vita e l’allontanamento dalla famiglia, dagli zii, dalla cugina Alice, dal fratello Treff e da tutto il suo mondo. Presto il marito si rivela essere un alcolizzato e i due vivono grazie a una piccola rendita di lei. Passano alcuni anni e, forse involontariamente forse no, Adelaide causa la morte del marito. L’inchiesta la proscioglie, ma una vecchia orribile, soprannominata la Scrofa, la ricatta e le impedisce di realizzare il suo sogno: tornare a casa. Adelaide è prigioniera, di sé e dei suoi sogni infranti prima ancora che della ricattatrice. Un giorno, per caso, incontra Gilbert, un gentiluomo che come lei è fuori del proprio ambiente sociale ma non sembra dispiacersene troppo. Gilbert, di cui Adelaide si innamora e con cui condividerà l’esistenza, le dimostra che il ricatto che sta subendo è inconsistente: a questo punto la nostra eroina potrebbe tornare a casa, ma d’un tratto si scopre orgogliosa della propria vita, strana e fuori delle convenzioni, certo, ma più interessante. I due creano un Teatro delle marionette, perché l’unica cosa davvero straordinaria che avesse fatto il marito di Adelaide era stato costruire, durante un soggiorno in Francia, delle marionette bellissime e questo regalerà loro una certa agiatezza economica, che però non li farà traslocare da Britannia Mews.