martedì 3 aprile 2012

Recensione: "Io sono Heathcliff" di Desy Giuffrè

Titolo: Io sono Heathcliff
Autore: Desy Giuffrè
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 236
Prezzo: 9.90€
Data di uscita: 29/03/2012
Elena Ray è una ragazza ricca e viziata, la sua apparente superficialità nasconde però le tipiche sofferenze adolescenziali. Damian Ludeschi è un affascinante ladro di strada, amante del pericolo e romantico sognatore, incapace di accettare l’abbandono del padre e di assecondare i voleri di uno zio violento e avido di potere. Le loro vite sembrano non avere nulla in comune, se non fosse per un’antica maledizione che lega entrambi alla vecchia tenuta conosciuta con il nome di Wuthering Heights, e ai loro storici proprietari: Catherine Earnshaw e il suo amato Heathcliff. Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli nel classico senza tempo Cime tempestose, che ha fatto palpitare tanti cuori, e ora li ritroviamo come spiriti disposti a tutto, anche ad appropriarsi delle vite dei due giovani protagonisti pur di avere una seconda possibilità di vivere il loro sfortunato e triste amore.
Recensione 
Verrebbe da dire: molto rumore per nulla o, per non scomodare il povero Shakespeare, tanto fumo e poco arrosto. Temo non ci sia altro modo per definire un romanzo come Io sono Heathcliff, young adult paranormale e romantico tutto italiano che, nonostante il gran parlare che se ne è fatto in queste settimane, mi ha delusa sotto molti punti di vista.
Sembra non corra buon sangue tra me e le autrici italiane di urban fantasy. Nessuna mi convince o riesce nell'intento di farmi dimenticare, almeno per la durata di una romanzo, che il panorama italiano femminile del fantasy e simili navighi in acque non esattamente buone. Non capisco se sia perchè mi creo troppe aspettative o se mi faccio abbindolare eccessivamente dalla pubblicità. Certo è che in un momento in cui siamo sommersi da libri tutti uguali e di young adult creati sistematicamente ad hoc, Io sono Heathcliff non aggiunge nulla e, soprattutto, non apporta quella ventata di originalità che mi sarei aspettata da un romanzo con queste premesse e promesse. Non, certo, quando la parola "novità" andrebbe ricercata prima di tutto, di questi tempi .
Non voglio mettermi a disquisire in maniera saccente sulle differenze tra il romanzo della Giuffrè e Cime Tempestose: il libro non può e non deve essere letto in quest'ottica ma, bensì, andrebbe considerato come qualcosa a sé, indipendente e unico. L'autrice italiana ha preso in prestito i due protagonisti del classico inglese, Catherine e Heathcliff, e li ha fatti interagire, in forma di fantasmi, con personaggi ed epoca moderni, ma le somiglianze o, per meglio dire, le affinità finiscono qui. Non siamo di fronte a un vero e proprio seguito e non credo sia nell'intento dell'autrice volersi considerare erede della scrittrice inglese. Siamo su due piani completamente diversi, fortunatamente.
Quello che invece mi preme sottolineare è la carenza dal punto di vista della storia e dell'intreccio narrativo di Io sono Heathcliff. Scontato, banale, poco coinvolgente e più che somiglianze con la Bronte io le ho maggiormente notate con...Tre metri sopra il cielo! L'amore tra la ricca e viziatissima Elena e il  bel tenebroso e scapestrato Damian, la loro situazione famigliare e il coinvolgimento dei migliori amici di entrambi mi hanno creato uno spiacevole deja-vu di mocciana memoria. E dire che le premesse erano così allettanti! L'idea aveva un ottimo potenziale ma se si fosse sviluppata in modo diverso, analizzando  maggiormente i personaggi e aggiustando alcune trovate stilistiche, sarebbe anche potuto diventare un ottimo romanzo. La Giuffrè scrive molto bene ma a volte è troppo veloce, non spiega, non racconta, tralascia importanti informazioni e passa da una scena all'altra senza riuscire del tutto a donare anima alle sue creature letterarie. Una fretta che da una parte rende scorrevolissimo il romanzo (lo si legge in mezza giornata) ma che dall'altra non permette al lettore di essere parte integrante della storia e di affezionarsi ai suoi protagonisti. Si diventa una sorta di spettatori esterni poco interessati. Peccato e ancora peccato!
Io sono Heathcliff è un romanzo che parla d'amore, di quello che trascende il tempo e lo spazio. Lo fa in maniera semplice e diretta, di questo bisogna dare atto all'autrice, ma senza riuscire davvero a colpire al cuore, almeno non il mio. Continuerò a seguire Desy Giuffrè sperando che con un'altra storia e con personaggi tutti suoi riesca a dimostrare in pieno la sua bravura , le basi ci sono.

Giudizio: ★★

3 commenti:

  1. Non ho letto il romanzo, quindi non posso giudicare, ma mi domando perché alcuni editori continuino a voler pubblicare opere di autori così acerbi.
    Ho letto "Quando il diavolo ti accarezza" di Tarenzi e l'ho trovato bellissimo: scritto bene, ben sviluppato, accattivante. Ma Tarenzi, che io sappia, non è un ventenne, ed è un traduttore professionista. Forse se si aspettasse un po' a pubblicare, si potrebbe anche migliorare la qualità dell'urban fantasy italiano, oltre che la quantità.

    Bluefly

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    Risposte
    1. Non ho letto questo libro e non ho intenzione di leggerlo. Ho, tuttavia, dato un'occhiata ad alcune delle recensioni disponibili in rete e ne ho trovate di davvero positive:

      http://loradellibro.blogspot.it/2012/03/videorecensione-io-sono-heathcliff-di.html

      http://oldfriendsnewfancies.blogspot.it/2012/03/io-sono-heathcliff-di-desy-giuffre.html

      giusto per fare due esempi.

      Assodato che per la maggior parte delle case editrici italiane costa meno pubblicare che compiere delle ricerche di mercato per capire quali siano i gusti e le aspettative dei potenziali lettori, non mi stupisco di certi 'rischi' che decidono di prendere (anche nella pubblicazione di autori acerbi.)

      Ludo.

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  2. Forse non mi stupisco nemmeno io, ma me ne dispiaccio. Ricordo un'orrripilante romanzo fantasy scritto da una ragazza che stava per diplomarsi, pubblicato da Einaudi, al suo credo primo e ultimo tentativo di pubblicazioni del genere. Orripilante ovviamente per me. Sull'onestà di molte recensioni, anche su quotidiani e riviste di settore, non mi esprimo, ma ne so qualcosa per esperienza. Naturalmente non mi riferisco ai due blog sopra citati, che non conosco se non di sfuggita e di cui non avrei motivo di dubitare, soprattutto perchè l'opera in questione non l'ho letta. Le mie sono riflessioni generali su un genere, il fantasy nelle sue varie forme, che in italia viene ancora considerato per ragazzi dai più.

    Bluefly

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