mercoledì 29 dicembre 2010

Recensione: "I Diari di Seaport" di Elisa Bertini e Giulia Ottaviani

Melinda ed Elena, amiche inseparabili, sono sempre state considerate due tranquille ragazza «normali». Questo almeno finché, al compimento del loro ventunesimo compleanno, non lasciano il college in cui studiano per trascorrere le vacanze estive a Seaport, la piccola città in cui sono nate e cresciute. Ad attenderle, una volta ritornate a casa, c'è un regalo molto speciale: una lettera e due strani medaglioni che la nonna di Melinda, morta un anno prima, ha voluto far avere alla nipote e alla sua migliore amica. Nel frattempo, a Seaport, iniziano a farsi vedere Coven ed Edric: due giovani imprenditori di New York, bellissimi, ricchissimi, enigmatici... le attività che stanno pianificando sembrano una benedizione per il turismo locale, ma perché ogni volta che le due ragazze li incontrano i medaglioni che portano al collo iniziano a scottare? Chi sono veramente i due affascinanti stranieri, o meglio: cosa sono? Cosa cercano di nascondere nel momento in cui intrecciano con Melinda ed Elena una relazioni ai limiti della pericolosità? L'unica cosa sicura è che Melinda ed Elena non sono più soltanto due studentesse modello perché, inaspettatamente, iniziano a manifestare il possesso di strani poteri. E come se non fosse abbastanza difficile per loro accettare la nuova natura di streghe, le due ragazze dovranno affrontare l'impensabile orrore di giovani senza nome che, all'improvviso, vengono ritrovati morti nel bosco. Chi si nasconde dietro questi omicidi? E perché a Seaport sta succedendo tutto questo?

Recensione
Ho pensato a lungo a questa recensione e, mentre ponderavo su cosa scrivere, una domanda non ha mai abbandonato le desolate lande della mia testa: perchè, mi chiedo, la casa editrice Castelvecchi ha deciso di pubblicare questo libro? Per cavalcare l'onda, ormai usurata, degli young adult stile Twilight? Perchè ha visto nella pubblicità via facebook delle due autrici un modo semplice per attirare il pubblico?Non so. Sta di fatto che, benchè si tratti di un romanzetto che tiene occupati più o meno piacevolmente per un giornata, devo ammettere che non mi ha lasciato in termini di coinvolgimento assolutamente nulla se non l'idea che se Giulia Ottaviani ed Elisa Bertini sono riuscite a farsi pubblicare, direi che ce la possono fare tutti a questo mondo, pure io che scrivo come una bimba delle elementari. La mia non vuole essere cattiveria ma solo la pura constatazione di quanto questo libro non mi abbia detto niente. Non è un brutto romanzo, è solo semplicemente e inesorabilmente insignificante.
Avete presente la Smith?Ecco, appunto. Non ho niente contro la scrittrice americana, anzi, scrive anche in modo piacevole, nel senso che come lettura di puro svago i suoi libri sono ottimi, l'apoteosi della semplicità. Allo stesso modo mi verrebbe da recensire questo "I Diari di Seaport" che con i romanzi dell'autrice americana ha davvero molto in comune (anche se qualitativamente inferiore). Non solo per la presenza dei vampiri, ma anche e soprattutto per il modo di scrivere leggero e, se mi passate il termine, alquanto"svolazzante". Niente ti rimane impresso, niente ti colpisce e alla fine il romanzo scivola via lasciandoti una strana sensazione di insoddisfazione condito da una buona dose di delusione, viste le premesse. I personaggi sono insulsi, piatti, non hanno tridimensionalità. Non ci sono descrizioni, i vampiri, Eldric e Coven, sono stereotipati come pochi e le protagoniste, le due amiche Elena e Melinda, rimangono impresse solo per i loro odiosi vizi: il bere e il fumo. Altro non si può dire. Il libro è troppo breve per rappresentare davvero un storia completa, sembra quasi che si tratti più della metà di un libro intero tanto poco succede in termine di narrazione.
Carine l'idea di far sì che ogni capitolo venga raccontato alternativamente dalle protagoniste, peccato solo che essendo, le due ragazze, molto simili tra di loro spesso mi perdevo e non capivo più chi, in quel momento, stava parlando, se Melinda o Elena.
In conclusione vi sconsiglio questo romanzo anche se sono quasi certa che potrebbe piacere a chi apprezza la Smith o le scritture molto, ma molto, semplici.

Giudizio: ★★

29 commenti:

  1. fortuna che non mi era nemmeno frullato per la testa come libro XDD

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  2. Addirittura di livello qualitativo inferiore alla Smith :O Dio ce ne liberi!!!

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  3. Ciò che apprezzo moltissimo di te è la tua capacità di essere sempre schietta e sincera. Se un romanzo non ti piace arrivi dritta al punto, senza troppi giri di parole. :)
    Invidio un po' questa tua caratteristica, fondamentale quando si tratta di recensire qualcosa.

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  4. Keira scrive ciò che pensa, anche quando si tratta di autori italiani, cosa che invece non sempre accade. A parte questo romanzo, che non ho letto, leggo spesso mirabolanti recensioni di romanzi nostrani che poi vai a vedere e trovi una mezza schifezzina. Sarà anche soggettivo il giudizio, però... Non sempre ovviamente. Valerio Evangelisti è un genio, ad esempio. Ma chissà perché quando devo citare un autore italiano di avventura o di "fantasy" (anche se poi fantasy non è), mi viene in mente sempre e solo lui...
    Bluefly

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  5. Non ho mai preso in considerazione questo libro, per fortuna!
    Grazie per la recensione Keira!

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  6. Grazie davvero per per le tue recensioni, si avverte sempre tanta sincerità e molto ma molto gusto...a volte ci vendono queste 'pappe pronte' convinti di accontentarci...bah!

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  7. grazie x la recensione molto ben scritta devo dire...
    non avevo intenzione di comprarlo perchè diffido dei libri di scrittori emergenti italiani a meno che qualcun non me li consigli vivamente...
    Leila

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  8. Quanto concordo!
    Il libro più insulso e insignificante che io abbia mai letto... incredibile e tristissimo che sia stato pubblicato...

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  9. Penso che non sia possibile scrivere una recensione tanto azzeccata come quella di Keira!!! Complimenti perchè hai veramente colto nel segno le brutture di questo romanzo!! Io vorrei aggiungere (e le autrici non me ne vogliano) che le sempre presenti descrizioni di vestiti e disordine in camera e le innumerevoli sigarette fumate all'aria aperta (per fortuna)sono veramente lo specchio della superficialità dei personaggi e della trama.

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  10. Lieta che la mi sincerità venga apprezzata.
    Sapete...non è che mi faccia piacere scrivere queste cose, soprattutto quando come in questo caso le autrici sono giovani ed esordienti, ma d'altra parte non non posso neanche fare finta di nulla. Se un libro non mi è piaciuto io lo dico chiaro e tondo, non vi prendo in giro con recensioni confezionate ad arte per farmi bella agli occhi degli editori. Non me ne può importare di meno. Se poi le case editrici o gli autori decidono di non mandarmi più libri, pazienza. E' lo scotto della troppa sincerità ma lo pago volentieri se riesco a far risparmiare a voi tempo e soldi in inutili letture.
    Poi quello che dico sempre è che le mie parole non sono oro colato e dovete prendere le mie opinioni come giudizi del tutto personali.Magari andate il libreria, prendete in mano il romanzo, lo sfogliate, leggete le prime pagine e vedete che non è poi così male...chissà!Tutti i gusti non sono alla menta (e ci mancherebbe) e sono certissima che qualcuno in grado di apprezzare questo "i diari di seaport" di sicuro c'è (in primis la Castelvecchi).

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  11. Io avevo letto i capitoli pubblicati su facebook dalle scrittrici,e non mi avevano fatto particolare impressione; poi una mia amica l'ha comprato così per curiosità me lo sono fatto passare e da quello che ho letto, e vi dico che leggo di tutto - leggo proprio di tutto - Keira ha ragione, per quanto riguarda il modo di scrittura è molto, troppo giovalistico, come quando si scrive sul proprio diario nel periodo delle superiori; anche i personaggi sono abbozzati e privi di qualche sorta di tridimensionalità...io avendo letto i primi capitoli avevo capito che non era questo gran che ma comunque mi aspettavo qualcosina di più, soprattutto essendo un romanzo a quattro mani! Non mi è proprio piaciuto poi che ci sia così poca differenza tra le due. Peccato perchè l'idea non era male el'ambientazione attraeva...Secondo me va letto dai 12 ai 16 anni. C'è di meglio ecco...

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  12. per fortuna che non l'ho preso, soldi risparmiati per un altro libro!!la cosa che mi lascia un pò così e che le case editrici pubblicano libri così insipidi invece di libri degni di essere chiamati tali..mah chissà!

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  13. Ciao Keira a me invece il libro è piaciuto moltissimo… e per la cronaca quello a cui si riferiva tua “recensione” è solamente il primo di una saga!!!!! E le due protagoniste sono semplicemente FAVOLOSE!!!

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  14. oddio noooooooooooo!!! ma che più brutta recensione!!! ma Keira sei sicura che sia corretto scrivere : "In conclusione vi sconsiglio questo romanzo anche se sono quasi certa che potrebbe piacere a chi apprezza la Smith o le scritture molto, ma molto, semplici." in genere i veri critici non scrivono cose del genere ;)
    ad ogni modo, "i diari di seaport" è stupendoooooooooooooooo!!! e poi cosa dire delle due autrici che sono riuscite a farsi pubblicare così giovani??? le ammiro!!!!! buon anno a tutti

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  15. Ciao Keira! Io ho sempre seguito le ragazze fin dall’inizio sulla pagina Facebook, ed è ovvio che adoro il libro nonché quello che le due ragazze sono riuscite a realizzare: passare dal nulla alle librerie di tutta Italia così giovani! Una sola precisazione...cito le tue sagge parole: “perchè, mi chiedo, la casa editrice Castelvecchi ha deciso di pubblicare questo libro?... se Giulia Ottaviani ed Elisa Bertini sono riuscite a farsi pubblicare, direi che ce la possono fare tutti a questo mondo, pure io che scrivo come una bimba delle elementari.” Ti rispondo: forse lo ha pubblicato perché lo riteneva valido, e di sicuro un editore di successo avrà più esperienza di te...e tu comunque quanti libri hai pubblicato??? Melinda & Elena 4ever!!!

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  16. anch'io adoro quel libro... e cmq chi sei tu Keira? una scrittrice? (da come scrivi, non si direbbe...) Elisa Bertini e Giulia Ottaviani, sono un esempio di vita... così giovani e così brave!!!
    io, per natale, ho regalato a tutti i miei amici il libro ed è piaciuto tantissimo!!!!!! e grande BimbaCullen: Melinda & Elena 4ever!!!

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  17. CHIARA PICCININI01 gennaio, 2011 20:36

    non sono queste le recensioni costruttive,
    soprattutto visto che si tratta di due ragazze giovani che con impegno e dedizione sono riuscite ad arrivare a pubblicare.
    Credo anche che se la casa editrice Castelvecchi ha deciso di pubblicarlo il motivo ci sia!
    Le opinioni negative ci possono essere e servono anche per crescere, ma non è questo il modo di esprimerle!!

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  18. Scusate se non considero la rappresentazione di due personaggi come Melinda ed Elena esempi di vita. Non fanno altro che bere e fumare. Se è esempio questo, che Dio ce ne scampi.

    Come ho già scritto da altre parti questo è un blog PERSONALE con opinioni del tutto PERSONALI che possono essere condivise o meno. Io non detengo la verità assoluta così come non l'avete voi, le vostre critiche sono pienamente accettate se motivate con rigore e logica, cosa che non ho desunto dalle vostre parole. Ditemi: cosa vi è piaciuto di questo libro?Cosa vi ha colpito?Dai vostri commenti sembra amiate il romanzo solo e unicamente perchè è stato scritto da due ragazze giovani...mah!

    In ogni caso NON sono una scrittrice, non ho la presunzione di essere una critica e quello che ho scritto è solo la mia semplice opinione.Non ho insultato nessuno (anzi semmai ho insultato me stessa definendo la mia scrittura al pari di quella di una bimba delle elementari) e se traspare questo dalle mie parole me ne scuso ma la sincerità a volte può prendere troppo la mano.

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. Bene, allora se il tuo è un “blog personale” e tu non fai “recensioni”, non intitolare il tuo articolo :” Recensione: I Diari di Seaport di Elisa Bertini e Giulia Ottaviani”.
    Per rispondere alle tue domande (delle elementari per altro) 1- il libro mi è piaciuto perché: è ambientato in un posto diverso da quello dei soliti libri a tema vampiresco.
    Le due protagoniste sono ragazze normalissime (non la solita Bella che dice di essere orrenda, ma tutti i ragazzi la reputano bellissima).
    Infine il tema vampiresco, così come quello dei vampiri, viene sviluppato in modo diverso!!!!!
    2- mi ha colpito perché: Il linguaggio è fresco ed innovativo, alla “Marked di p.c cast”… era ora che anche in Italia si adottasse un linguaggio più fluido per romanzi stile Y.A, come questo!!!
    Contenta o devo dire altro? Comunque, come hanno detto altre persone qui, nel tuo blog, la tua “recensione” era solamente una accozzaglia di insulti… se dai la pretesa di commentare libri del genere, vedi almeno di farlo evitando di aggiungere miseri commenti tipo: “Scusate se non considero la rappresentazione di due personaggi come Melinda ed Elena esempi di vita. Non fanno altro che bere e fumare. Se è esempio questo, che Dio ce ne scampi”.

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  21. *Infine il tema vampiresco, così come quello dei LICANTROPI, viene sviluppato in modo diverso!!!!!

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  22. Prima di dire di un libro "dio ce ne liberi" solo perchè Keira ne ha parlato male, ho deciso di leggere "I diari di Seaport". Vi confesso che mi è piaciuto; ho avuto esattamente ciò che mi aspettavo dall'acquisto del primo volume di una saga fantasy: evasione, coinvolgimento e quel senso di curiosità mista ad insoddisfazione che ti fa desiderare l'uscita del secondo.
    Cosa mi è piaciuto di questo libro? Concordo con quanto già detto da Jessica ed in più mi sentirei di aggiungere che una volta tanto è presentato in modo sincero e realistico uno spaccato sull'amicizia tra due ragazze normali, grazie anche all'intreccio dei due diari. Inoltre mi hanno colpito le descrizioni dei luoghi, dalla baia ai dintorni paludosi di Seaport, e degli edifici, dalle case comuni alle dimore dal gusto vittoriano. Credo inoltre che un punto di forza sia la presentazione dei fatti in modo intelligentemente discontinuo, che lascia molto alla fantasia del lettore e l'idea che i personaggi siano alle prese anche con la vita di tutti i giorni.
    Col senno di poi, io ho trovato la "recensione" di Keira assai poco attendibile ma ciò che mi ha sorpreso è la cattiveria usata, che in alcuni punti rasenta quasi la diffamazione da quanto poco rispecchia i contenuti del libro. Questo mi dispiace dirlo perchè sono dell'idea che le opinioni, positive o negative, siano sempre lecite, purchè espresse in modo civile, ma ciò che è stato scritto da Keira fa sembrare la sua "recensione" più uno sfogo personale, dove tutto è lecito solo perchè ci si nasconde dietro ad uno pseudonimo.
    Infatti dovrebbe essere inserita tra i commenti.
    Faccio inoltre notare a Keira che se un libro non ti dice niente non vuol che tutti possano farsi pubblicare.

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  23. Scusate se mi intrometto in questa discussione, peraltro senza cognizione di causa perchè non ho ancora letto il romanzo in questione, anche se lo farò presto.Infatti non entrerò nel merito dei contenuti.
    Onestamente la recensione nagativa di un libro che leggo in un blog non mi scoraggia, in quanto lettrice, anzi le opinioni differenti mi stimolano a farmene una mia personalizzata. Piuttosto ritengo che un blog sia appunto un luogo in cui il gestore esprime i suoi pensieri in questo caso sul libro di cui parliamo. Le opinioni sono di per sè insindacabili: chi può sognarsi di dire a qualcun altro "no, non sono queste le sensazioni che hai provato leggendo questo libro, piuttosto quelle che dico io!"
    Anche io sono autrice e vi assicuro ragazze che le critiche negative delle volte piovono come un temporale, ma questo è anche il prezzo dell'"esposizione". Quando metti su piazza un prodotto devi aspettarti di tutto e devi lasciare a tutti il diritto di dire tutto. La gente ha pagato per acquistare il tuo libro, quindi può dire ciò che pensa liberamente.
    Mi sento anche di dare un consiglio piccolissimo che forse mi deriva da qualche annetto in più sulle spalle: se impareremo a leggere tra le righe di ogni recensione, noi autrici ci arricchiremmo parecchio perchè ogni lettore è importante e ognuno col suo commento può dare uno spunto di riflessione o una spinta sul trampolino di lancio per il miglioramento.
    Margaret Gaiottina

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  24. Keira sei una grande! Il tuo blog lo seguo da molto tempo e lo trovo semore fantastico. Leggendo i commenti pro I diari di Seaport mi è venuta la strana idea che i commenti li abbiano scritti le stesse autrici.
    Visitando il blog di Yuko ho notato lo stesso accanimento contro chi non ha apprezzato il libro. Spero di sbagliarmi, anche se ho questa strana sensazione.
    Non mi sembra la difesa di un fan ma più la rabbia di una scrittrice furiosa. Io ho letto molte recensione e raramente ho trovato questa foga nel proteggere un libro!

    Aurora

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  25. Keira, concordo su ogni singola sillaba che hai scritto, tant'è che non credo perderò tempo a recensire a mia volta, visto che hai già detto tutto quanto c'era da dire. ^_^
    Scorrendo i commenti ho notato una cosa: i pareri negativi si basano sui fatti, ogni critica è supportata da valide spiegazioni, per quanto più o meno condivise possano essere.
    La difesa mi sembra invece a spada tratta, presumo fans delle autrici più che del libro, che non accettano di sentirsi dire che tanta esaltazione per il romanzo può essere ampiamente non condivisa e si accaniscono con atteggiamenti davvero puerili ("Tu giudichi, ma non hai mai pubblicato niente"). Ma allora tutti quelli che uscendono da un cinema dicono che il film è stato bello/meraviglioso/brutto/orrendo devono aver per forza girato a loro volta un film per poter esprimere il loro parere? Che stupidaggini...
    Keira, fai orecchie da mercante e continua sulla tua strada, perchè le tue recensioni sono tra le più utili e oneste che si possono leggere in giro :)

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  26. ciao a tutti, io mi chiamo Jessica Bianchini e non sono (anche se mi dispiace molto) una delle due autrici... comunque spiegatemi dove sono le valide spiegazioni (cit. i pareri negativi si basano sui fatti, ogni critica è supportata da valide spiegazioni, per quanto più o meno condivise possano essere.)
    comunque i vostri commenti sembrano solo dettati dall'invidia.

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  27. Jessica, davvero, non capisco perchè la prendiate così sul personale. Ognuno ha il diritto di dire la sua, questo è il blog di Keira e mi pare normale che chi legge trovi il suo parere. Non deve essere uno spazio universalmente oggettivo, così come certo non lo è la pagina facebook delle autrici o quella dedicata al libro. Ed è giusto così. Se tu aprissi un blog e scrivessi commenti di pura esaltazione (e nulla ti impedisce di farlo), probabilmente altri lo troverebbero poco oggettivo. E allora? Nessuno di noi ha la verità in tasca.
    Ho letto valaghe di recensioni sui più svariati libri che lamentavano personaggi piatti, piuttosto che storie inconsistenti, piuttosto che mancanza di credibilità e mai una volta c'è stata una reazione simile. Come mai? Forse non è tanto strano il criticare un libro se non è piaciuto, quanto il difenderlo a spada tratta imponendo agli altri di dire che è splendido (perchè l'alternativa è di sentirsi appioppare l'etichetta di "invidioso").
    Tra l'altro in tutta sincerità non è nemmeno la più brutta delle recensioni, la stessa Keira scrive che non è un brutto romanzo, che i capitoli alterni sono un'idea carina, eccetra. Se Keira avesse semplicemente voluto sminuire il libro avrebbe sparato a zero su tutto e stop. Invece ha fatto una cosa ben diversa: ha recensito (cosa che costa tempo e fatica, per elencare aspetti positivi e negativi...non come chi scrive su Anobii o Facebook un commento profondo come "Superbellissimooooo!", per intenderci). Poi liberi di concordare o meno, ma cerchiamo di evitare l'indignazione, perchè ti assicuro che ci si può indignare anche nel leggere di complimenti esaltati fatti a libri davvero orripilanti (e non mi riferisco a questo libro, sia chiaro).
    Chi scrive sa che pioveranno complimenti ma anche critiche, tu sei libera di dire che è fantastico quanto Keira è libera di dire che per lei è stata una delusione. L'unica nota veramente stonata è lo stuolo di ammiratrici che si erge a portavoce delle autrici. Credimi, non state facendo loro una bella pubblicità. Se reagite così ad ogni critica, ben presto si diffonderà la voce che tutte le recensioni belle sono di parte perchè scritte per partito preso dalle fan. E' inevitabile, se cazziate in talmodo chiunque non sia d'accordo con voi.
    Un'ultima cosa, vai a vedere i commenti di Anobii. O le pessime recensioni sono dovute a un'invidia di massa (e inspiegabilmente solo su questo libro, perchè Keira e altri danno anche molti giudizi positivi) o forse è il caso di iniziare ad ammettere che questo libro a molti è piaciuto...e a molti altri proprio no. Come per TUTTI i libri, del resto.

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  28. ma hai ragione... mi hanno deluso solo le parole dure di Keira... mi sono sentita chiamata in causa, perchè io adoro quel libro!! tutto qui

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  29. salve a tutti mi chiamo Cleo,mi sono trovata pochi giorni fa in libreria,pronta ad aquistare il libro "rivelazione" i diari di seaport,e di rivelazione effettivamente si è trattato ma NEGATIVAAAAA...vi premetto ho letto le prime pagine e ho riposto il libro e naturalmente non lo ho comprato...sono rimasta delusa.poi navigando in internet ho visto alquni dei vostri commenti per capire se ero pazza io oppure era realmente una delusione,ed ho trovato pareri contrastanti...io credo che le scrittrici essendo molto giovani debbano ancora fare un pò di pratica e in futuro scriveranno sicuramente molto meglio,e a quel punto sarò ben felice di aquistare i loro libri...per riprendermi dalla delusione sono andata su un sito di fan fiction che amo molto EFP e ho visto con immenso piacere che la mia autrice preferita tale "marabgo" aveva completato gli ultimi capitoli del suo libro ispirato alla saga di twilight...ed è FANTASTICO...volevo rendervi partecipi della mia gioia sembrerò infantile ma sono troppo su di giri e lo volevo condividere con tutti voi...andateci e fatemi sapere che ne pensate se ne avete voglia logicamente...ci sono anche tante altre storie carine...un bacio a tutti e non siate troppo cattivi con quelle due ragazze che almeno hanno avuto il coraggio di provare...

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