mercoledì 8 giugno 2011

Recensione: "Le ragazze cattive non muoiono mai" di Katie Alender

Titolo: Le cattive ragazze non muoiono mai
Titolo originale: Bad girls don't die
Autore: Katie Alender
Editore: Newton & Compton
Pagine: 287
Prezzo: 12,90€
Data d'uscita: 07/04/2011
altro: primo volume trilogia Bad girls don't die


Alexis ha un’unica passione, la fotografia, e passa molto tempo da sola. Odia le ragazze ricche e viziate della scuola, e sua madre è troppo presa dai suoi problemi per curarsi di lei. E poi c’è sua sorella Kasey, di dodici anni, che è ossessionata dalle bambole. Ma ultimamente in casa sta succedendo qualcosa di strano. A volte una luce inquietante avvolge le stanze, e le porte sembrano aprirsi da sole. Anche gli elettrodomestici si accendono all’improvviso… E cosa sta accadendo a Kasey? I suoi occhi sembrano diversi, quasi verdi. Parla in modo strano, dice di non ricordare più ciò che è accaduto soltanto poco tempo prima e solleva gli oggetti con una forza che non può appartenere a una ragazzina. Ma soprattutto, diventa sempre più cattiva… E se quella creatura dagli occhi verdi non fosse più la sorellina di Alex?

Recensione

La psiche umana è eternamente afflitta dalla paura di quanto agisca sul nostro subconscio senza un controllo costrittivo della ragione. Chi di noi non ha un proprio incubo notturno a tormentarlo sin dall’infanzia? Oscure presenze che si aggirano indisturbate in soffitta o in cantina, i luoghi più gettonati in una casa, e che affliggono il buio nel quale si ha timore ad entrare o anche solo ad avvicinarsi. Rumori, voci, sussurri… c’è molto che può creare paranoia in una casa, anche se sprovvista di una storia tragica alle sue spalle come quella di questo libro. Tra tante fobie, penso che quella delle bambole, a volte consolatrici con la loro presenza, sia una delle più gettonate. Chi non ha paura di quei faccini paffuti e immortalati nella loro espressione, di quegli occhi che sembrano seguirti in ogni tuo spostamento, e dei sussurri che sembrano provenire da loro durante la notte, come se si animassero e fossero in eterno complotto anche contro di te? Il che ha dell’inquietante davvero...
Questo libro parte proprio da qui, dall’intuizione di cosa ci sia di misteriosamente sovrannaturale in una casa la cui storia nessuno vuole raccontare. Una famiglia trasferitasi da lungo tempo ormai, ma i cui membri sembrano sempre più distanti tra di loro giorno dopo giorno. Sarà la crescita, sarà la nascita di passioni personali da coltivare come un’ossessione, sarà qualcosa che non ha spiegazione se non nella rivelazione di quanto si è consumato nel tempo fuori e dentro quelle mura a calamitare ogni attenzione.
Il punto di partenza di queste “cattive ragazze che non muoiono mai” è proprio questo: la corruttibilità che agisce nel tempo, e di come il dolore possa generare paura, terrore e vendetta. Una storia che ha del sovrannaturale anche senza un orpello narrativo ad introdurla forzatamente se non in modo del tutto casuale. E’ tutto a portata di mano.
Pilastri importanti sono la passione di Alexis per la fotografia, o quella di Kasey, sua sorella minore, per le bambole. L’atteggiamento di una protagonista come Alexis che si vorrebbe colpire alla prima occasione di modo che esca dal suo finto stato ostracizzante e disinteressato dimostrato dinanzi a quanto avviene nella sua famiglia o a scuola, purché apra gli occhi ed accetti la possibilità di poter agire senza dover fare la parte della sociopatica al primo stadio. La presenza di un improbabile alleato come Megan, capo cheerleader della scuola che s’interessa di occulto o di Carter, il ragazzo per cui perdere la testa sarebbe così semplice se non fosse che nasconde una difficile esperienza attraverso un atteggiamento spavaldo e snob.
Il bello di iniziare un libro senza ricordare o sapere nulla della sua trama sta proprio in questo: la scoperta di cosa ci riserverà la storia pagina dopo pagina. Io sono partita da qui, nello scoprire cosa ci fosse di oscuro e temibile a mano a mano che andavo avanti con il proseguirsi degli eventi. Inizialmente pensavo fosse una storia di alieni: luci notturne, ambientazione leggermente gotica a dare il via alla narrazione, ma poi sono stata stravolta da quello che mi si è presentato davanti.
Benché l’idea di base sia qualcosa di molto originale, o meglio, diversa rispetto ai soliti temi fantasy attuali, una storia paranormale come questa si lascia leggere in modo trascinante con piccole pecche che sorgono solo nei momenti meno adatti. Pecche dovute per lo più all'improbabilità di alcuni personaggi come eroi o buoni fautori della situazione. Un thriller con tutte le carte in regola per non far perdere troppo l’attenzione sul fattore paranormale della vicenda, pur lasciando ampio spazio alla parte sentimentale ed affettiva che vi aleggia. Lo stile è scorrevole, pulito e immediato. Si entra a far parte subito nella storia una volta che gli eventi si susseguono, trascinando il lettore in una ricerca alla verità che forse ha dell’incredibile solo nella riuscita finale della trama. Le ultime battute hanno un che di strano, sembra qualcosa di troppo idilliaco dopo quanto avviene in precedenza.
Anche se fa parte di una trilogia, non lascia molto d’incompiuto. E’ un libro abbastanza autoconclusivo che sicuramente piacerà a chi ama le storie paranormali, ma soprattutto a chi ha sempre avuto un debole per i “Piccoli brividi” con i quali si sono compiuti i primi passi nella lettura dell’horror.

Giudizio ★★★★- -

3 commenti:

  1. Anche io ho letto questo libro qualche mese fa e mi è piaciuto molto.. quello che non sapevo è che fa parte di una trilogia *____* .. adesso mi spiego il perchè di un finale che a me è sembrato un po' troppo "frettoloso" .. e nella mia mente si instaura un piccolo dubbio, staremo a vedere se ci ho preso!!

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  2. uhm....questo me lo segno sembra davvero interessante e finalmente qualcosa che si discosta dal solito YA (inizio ad averne la nausea)grazie per la recensione e complimenti!

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  3. grazie Nya, non sai quanto abbia fatto piacere a me leggerlo ^^ adoro questo tpo di storie e trovarmelo quasi per caso in mano è stato di tutto piacere.

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